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Questo articolo è stato pubblicato il 25 ottobre 2013 alle ore 12:14.

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Il terminal container di Mariel, la prima zona duty free a CubaIl terminal container di Mariel, la prima zona duty free a Cuba

I piani infrastrutturali che il governo di Raul Castro sta promuovendo rispondono anche a un'altra logica: quella di creare nuovi posti di lavoro dopo l'assottigliamento del del settore pubblico. Più di 500mila cubani hanno perso il lavoro, ma pochi di loro hanno saputo avviare un'attività privata, ora consentita entro regole stringenti.
Le infrastrutture sono comunque solo un tassello del mosaico che raffigura il quadro delle riforme di politica economica avviate da Cuba.

L'abolizione del doppio regime cambiario è l'altra novità di rilievo: pochi giorni fa Raul Castro ha annunciato l'avvio dell'unificazione monetaria. Ciò significa che non vi saranno più due monete, il peso nacional (Cup) e il peso convertible (Cuc). Il primo utilizzato per il pagamento di pensioni e stipendi. Il secondo, equiparato al dollaro, usato per l'acquisto di beni importati. E, naturalmente, unica moneta accettata da ristoranti e alberghi.
Il doppio regime cambiario, in vigore dal 1994, ha reso ancora più iniqua la distribuzione dei redditi a Cuba. Sì, perché due monete equivalgono a due classi sociali e il paradosso è proprio questo: chi opera in ambiti legati al turismo accede alla moneta "buona", quella di valore, con cui si possono acquistare beni e servizi di qualità più alta. Tutti gli altri sono relegati nella sfera della sussistenza o quasi. È la parte di società che vive della "libreta", la tessera annonaria con cui si ottiene cibo dallo Stato, razioni che garantiscono la sopravvivenza fisica, non altro.

La doppia circolazione della moneta rappresenta la più esplicita contraddizione per un Paese che crede nel socialismo e che, proprio dell'uguaglianza, ha saputo fare un brand di comunicazione politica.
La doppia circolazione della moneta è un'insanabile spaccatura tra chi ha accesso al dollaro e chi no. La più evidente delle distorsioni è osservabile tra la disparità di stipendio tra un chirurgo che guadagna 20 dollari al mese e un addetto alle pulizie di un albergo internazionale, che in mance può incassarne 400-500.

Il peso per i ricchi (il Cuc) vale 25 volte più del peso proletario (il Cup) e ora non sarà facile procedere verso un'unificazione monetaria che tenga in conto la produttività del lavoro e la sua accettazione all'estero.
I tempi di realizzazione dell'operazione sono incerti ma la ricerca di una sovranità monetaria sarà complessa; la Banca centrale di Cuba dovrà ricollocarsi all'interno del sistema monetario internazionale e riformulare delle ragioni di scambio plausibili. Insomma dovrà essere definito il valore della moneta, su cui si riverbera la struttura dell'economia di un Paese. Anche di quelli che sui muri recano la scritta "Socialismo o muerte".

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