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Questo articolo è stato pubblicato il 11 novembre 2013 alle ore 09:35.
L'ultima modifica è del 11 novembre 2013 alle ore 12:11.

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L'e-commerce italiano continua a correre con tassi di crescita annuale a doppia cifra (+18%) e risulta più attrattivo anche per i clienti stranieri. Il divario con i principali paesi occidentali, però, si allarga, complici la scarsa rappresentanza del settore alimentare (grocery) e dei retailer specializzati nella casa (fai-da-te, arredamento e complementi di arredo).

La fotografia aggiornata sullo stato del commercio elettronico in Italia e le stime per il 2013 sono contenute nel dodicesimo rapporto annuale dell'Osservatorio eCommerce B2c che la School of management del Politecnico di Milano, in collaborazione con il consorzio Netcomm, presenterà giovedì 14 novembre.

Le vendite
Il valore stimato per il 2013 delle vendite di prodotti e servizi da siti internet con operatività in Italia sfiora gli 11,3 miliardi di euro. Il trend di sviluppo a doppia cifra prosegue dal 2009, ma gli spazi di crescita sono ancora ampissimi, visto che la penetrazione delle vendite online rispetto al totale delle vendite retail si attesta sul 3% (anche a causa del -1,5% atteso dai canali tradizionali). È sempre il turismo a farla da padrone, con un peso di circa il 45% (4,9 miliardi, +13% sul 2012) sul valore totale delle vendite online. Crescono di molto, però, anche il peso dell'abbigliamento (1,3 miliardi, +30% sul 2012) e dell'informatica/elettronica (1,2 miliardi, +20%). L'export, ovvero le vendite da siti italiani ad acquirenti esteri, supera i 2 miliardi di euro (+28%), trainato prevalentemente dal turismo (55%) e dall'abbigliamento (32%).

I fattori della crescita
Nel 2013 le vendite aumentano, in valore assoluto, di 1,7 miliardi. A determinare la crescita sono, secondo i ricercatori, la crescita strutturale sul web dei club online, dei siti di couponing, di alcune grandi Dot com e di alcuni retailer tradizionali; inoltre, il mobile commerce e i progetti multicanale di affiancamento dell'online alla rete fisica di vendita. «Tanti segnali dimostrano il crescente interesse del mondo retail tradizionale e anche dei produttori per lo sviluppo del canale dell'ecommerce – rileva Alessandro Perego, responsabile scientifico dell'Osservatorio eCommerce B2c – ma ci sono ancora alcuni ostacoli, di tipo culturale oltre che logistico e organizzativo, che impediscono un decollo vero e proprio, con tassi di crescita a 3 cifre».

Gli acquisti
Sul fronte consumatori, il valore degli acquisti effettuati online da italiani, sia su siti italiani che su siti esteri, è stimato in crescita del 15%, da 11 miliardi di euro del 2012 a oltre 12,6 miliardi. L'import, ovvero gli acquisti su siti esteri effettuati dagli italiani, vale 3,45 miliardi, in crescita del 13%, sotto la spinta dei servizi di biglietteria per i trasporti. Il saldo della bilancia commerciale risulta ancora fortemente negativo (oltre 1,3 miliardi), anche se in miglioramento di circa 60 milioni.

Il confronto internazionale
I principali mercati europei sviluppati crescono con tassi compresi tra il 10 e il 12%, partendo però da un transato molto superiore a quello italiano. Le vendite online in Italia valgono infatti meno di un sesto rispetto a quelle del Regno Unito (si veda la grafica), che vanta per i soli prodotti un tasso di penetrazione del 12,4%, a fronte dell'1,5% italiano. Il confronto è impietoso anche rispetto a Germania e Francia. Inoltre, in Italia il paniere di prodotti e servizi resta fortemente sbilanciato a favore dei servizi (61% contro 39% dei prodotti), al contrario degli altri mercati stranieri, nei quali il peso dei prodotti varia tra il 65 e l'80 per cento.

Il mobile
Gli acquisti dallo smartphone crescono in valore del 255%, a quota 500 milioni, e quelli dal tablet valgono un miliardo. Insieme, rappresentano meno del 15% delle vendite online, ma con un'evoluzione importante: «Se inizialmente lo smartphone veniva utilizzato soprattutto per cogliere opportunità di acquisto in cui conta molto la velocità o nelle vendite a tempo (temporary sales) – spiega Perego – ora l'attitudine all'uso del telefonino per gli acquisti online si estende anche alle altre tipologie».

I pagamenti
Oltre il 90% del valore degli acquisti online viene saldato con carta di credito o PayPal e lo scontrino medio, considerando i principali settori merceologici, è di 228 euro, leggermente in crescita rispetto al 2012 (220 euro).
Per il potenziale acquirente il tema della sicurezza dei pagamenti è fondamentale; a questo proposito il rapporto rileva che la percentuale di frodi segnalate, intese come disconoscimento della transazione da parte del titolare della carta di credito, è quasi trascurabile, nell'ordine dello 0,13% del transato.

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