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Questo articolo è stato pubblicato il 12 novembre 2013 alle ore 16:28.

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Un macigno di 10 chili di carte «pesa» sulle imprese agricole italiane ipotecandone così sviluppo e competitività. Troppo potere agli uffici e soprattutto una stratificazione di norme che va a intersecarsi con i regolamento comunitari creando così una gabbia all'imprenditorialità sana. È l'ennesima denuncia lanciata oggi dal presidente della Confagricoltura, Mario Guidi, in occasione del «viaggio nel labirinto della burocrazia» organizzato per trovare una via d'uscita. Guidi ha denunciato gli eccessivi vincoli che imbrigliano il settore agricolo dove «è regolamentato ogni singolo comportamento» arrivando anche a interferire sul tema delle relazioni commerciali con il famoso e contestato articolo 62 della legge sulla liberalizzazione del governo Monti.

Un labirinto di norme
«Una visione illiberale» l'ha bollata il numero uno di Confagricoltura. Di fatto si parte da una norma, per produrne altre per interpretarla per poi arrivare alla costituzione di un ente pubblico. «Un labirinto da cui non si esce. Ora però – ha aggiunto – siamo arrivati a uno snodo cruciale. Va applicata la riforma della politica agricola comunitaria e Bruxelles ha concesso ampia flessibilità agli Stati membri» Un'occasione da non perdere per arrivare alla «burocrazia a chilometro zero». Una svolta d'altra parte è obbligata.

Per la domanda di aiuti l'agricoltore costretto a studiare fino a 2mila pagine
Oggi lo sviluppo rurale, uno degli assi su cui si poggia l'intervento della Politica agricola europea, in Italia viene declinato in modo differente in ogni regione. Venti Piani regionali per una spesa di 2,5 miliardi l'anno. Con una mole enorme di carte: i piani infatti spaziano dalle 800 alle 1.600 pagine senza contare gli allegati che portano il tomo a oltre 2mila pagine. E così un agricoltore deve studiare quella miriade di norme e sottonorme per presentare la domanda e accedere ai finanziamenti. Un'altra via crucis poi per ottenere dagli istituti bancari i mutui per cofinanziare (al 50%) le iniziative. Con 2mila pagina l'Italia ha i Piani più pesanti se raffrontati alle 380 pagine della Polonia, alle 348 della Svezia e alle 260 della Germania. E cosa dire del costo di 370 euro a pratica per le oltre 500mila domande che portano nelle tasche dei produttori 500 euro all'anno. Una denuncia forte quella di Guidi accompagnata anche da un'autocritica. Il presidente degli imprenditori agricoli non nega infatti che ci sia anche una «connivenza» delle organizzazioni agricole di rappresentanza: «con queste pratiche si fa business, ma noi siamo disposti a dimagrire». Guidi ha lanciato una serie di proposte per avviare una robusta limatura delle «scartoffie». Nel pacchetto si va dalla cancellazione delle province, agli sportelli unici Inps,Inail, Asl, Agea, Ispettorati agrari, Uma e Guardia di Finanza».

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