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Questo articolo è stato pubblicato il 15 novembre 2013 alle ore 16:39.

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Roberto Moncalvo (Space24)Roberto Moncalvo (Space24)

Continuità con la linea del presidente (Sergio Marini) che lo ha preceduto. Roberto Moncalvo,33 anni, eletto stamani alla presidenza della Coldiretti non rappresenta la discontinuità rispetto alla strategia dell'organizzazione. Si conferma la linea economica che poggia su tre pilastri, farmer market, cooperative e Consorzi agrari. Ma soprattutto si ribadisce la filosofia che ormai sta diventando il faro dell'organizzazione e cioè blindare gli aiuti, anche quelli comunitari, e tutte le forme di agevolazione solo ed esclusivamente ai professionisti dell'agricoltura, a chi vive di reddito agricolo. Per questo– come ha spiegato il neo presidente Moncalvo– i beneficiari dovranno essere solo gli imprenditori agricoli e i coltivatori diretti iscritti nella gestione Inps. Di fatto 460mila agricoltori Doc. E in questa ottica la Coldiretti chiede anche di rivedere le regole per le società agricole per rendere più severi i requisiti per il riconoscimento della qualifica agricola che equipara le società di capitali all'impresa individuale.

La ricetta: radicalità intelligente
La ricetta del neo presidente si riassume in due parole« radicalità intelligente. Agire con radicalità –ha spiegato – non significa affatto perseguire obiettivi estremi o mostrare scarsa attitudine al dialogo o peggio all'inclusione. Significa semplicemente non deflettere dagli obiettivi che ci si pone, non piegarsi ai contesti che di volta in volta possono rivelarsi più o meno opachi, significa non accomodarsi nelle pieghe di un tempo sospeso, di un vano procrastinare». Moncalvo ha rivendicato valori e ruolo dell'organizzazione che ha contribuito a cambiare l'immagine del settore. Dandogli un progetto. Quel progetto che, secondo l'indagine presentata dalla Coldiretti, hanno compreso meglio gli stranieri rispetto agli italiani.

Rapporto sugli investimenti esteri, primi gli svizzeri
Nel primo rapporto realizzato sugli investimenti in Italia emerge infatti che sono 17.286 gli imprenditori esteri che operano sul territorio italiano Al primo posto gli svizzeri (16%) seguiti a ruota dai tedeschi (15,2%) e dai francesi (7,7%). La campagna italiana ha grande fascino anche tra i «paperoni» americani e sudamericani. Le regioni più gettonate sono , nell'ordine, Toscana, Sicilia e Veneto, ma presenze importanti si segnalano anche in Campania, Puglia ed Emilia Romagna. Molti hanno scelto i vigneti, è il caso di un big della ristorazione americana come Joseph Bastianich che ha acquistato 35 ettari di vigneto nei Colli Orientali del Friuli. In Sicilia invece è approdato (20 ettari nelle terre vulcaniche) Mick Hucknall, cantante del gruppo dei Simply Red. E ancora sull'isola di Pantelleria ha avviato la produzione di passito l'attrice Carole Bouquet. In joint con un imprenditore delle Marche si dedica alla produzione del vino de Le terrazze di Numana Bob Dylan. Anche il fondatore del gruppo Orient Exporess Hotels, James B.Sherwood, è stato attratto dalla magia del made in Italy e ha acquistato l'azienda Capannelle di Gaiole in Chianti, in provincia di Siena.

Parterre di alto livello
Un parterre di imprenditori di alto livello che confermano, secondo la Coldiretti l'appeal crescente del modello agricolo italiano. Quel «caso Irlanda» che non è stato mai mutuato in Italia per l'industria sembra invece realizzarsi per l'agricoltura. E così mentre gli investimenti delle imprese agricole, a causa della crisi, ma anche delle storiche difficoltà di accesso al credito, calano sempre più a picco, dall'estero l'agricoltura viene vista come un'opportunità economica. Un «paradosso» che la Coldiretti ha tenuto a segnalare. La presenza di vip e meno vip nelle campagne non è vista negativamente come lo «scippo» dei brand delle aziende alimentari perchè –spiega il rapporto– «gli investimenti nelle aziende agricole non sono delocalizzabili e le opportunità di sviluppo che possono creare sono legate ai territori italiani a differenza di quanto accade per le altre attività economiche".

Scarsa attenzione della politica
Resta però il rammarico delle occasione perse degli agricoltori made in Italy anche per effetto di una scarsa attenzione del mondo politico. Ed è ai nostri coltivatori, soprattutto alle giovani leve, che si rivolge il (giovane) Moncalvo. Il presidente ha spiegato infatti che all'interno si sta facendo molto anche per i giovani che hanno, per esempio una corsia preferenziale sul fronte del credito con CrediAgri ,il consorzio fidi della Coldiretti. Ma è l'adesione al progetto per una filiera agricola tutta italiana che secondo il presidente della Coldiretti, fa la differenza con risultati misurabili per i redditi.

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