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Questo articolo è stato pubblicato il 11 dicembre 2013 alle ore 09:03.

Una centrale elettrica a biomasse vegetali "a filiera corta" da 13 Mw, in esercizio a fine 2014, a Rignano Scalo, a qualche kilometro da Foggia. Un investimento di quasi 60 milioni di euro del gruppo francese Belenergia, controllato da Vincent Bartin che qualche anno fa ha venduto la Bartin Recycling (tra i gruppi leader Oltralpe nel recupero di materiali ferrosi) per concentrasi nel settore delle energie rinnovabili. Per questo maxi-investimento la Belenergia è entrata in affari con Stilo, società controllata dalla famiglia Percassi, immobiliaristi di Bergamo (proprietaria dell'Atalanta Calcio), rilevando il 70% di Enterra, la spa proprietaria del sito e titolare dell'autorizzazione unica ottenuta, a novembre 2011, dall'ufficio energia e reti energetiche della regione Puglia.

I lavori per la centrale sono al via e riguardano tutta l'area di 20 ettari, un tempo occupata dall'ex-zuccherificio Eridania di Borgo Incoronata (uno dei più importanti del Sud per capacità produttiva), poi venduta dai Monopoli di Stato al gruppo Percassi. Il termovalorizzatore utilizzerà come combustibile scarti vegetali che dovranno provenire, almeno per il 40%, entro un raggio di 70 kilometri dall'impianto. In media, ogni anno, quasi 100-120.000 tonnellate di biomasse costituite da cippato di legna provenente dalla pulizia dei boschi e da potature di oliveti e vigneti (35%), dalle vinacce (20%) e dalla sansa vergine ed esausta (45%). Le opere edili necessarie per caratterizzare il sito – interamente bonificato dopo la precedete utilizzazione produttiva - andranno avanti contemporaneamente all'arrivo, previsto in queste settimane, delle caldaie che bruceranno gli scarti, e la cui tecnologia, ormai matura perché collaudata da anni, è tutta made in Germany, acquistata da un'azienda numero uno del settore.

L'impianto dunque non brucerà rifiuti urbani, ma solo scarti di lavorazione di prodotti vegetali."Non è un inceneritore e non vi è alcun rischio per l'ambiente-spiega Claudio Stefanazzi, presidente del consiglio di amministrazione di Enterra spa. I bruciatori che bruciano spazzatura sono tutt'altro". Per organizzare la rete degli approvvigionamenti Enterra sta contattando tutti i potenziali fornitori di "combustibile" che operano in Puglia e Basilicata:organizzazioni dei produttori agricoli, titolari di oleifici e sansifici, di cantine, cooperative e società forestali. Il progetto è quindi molto complesso perché occorre organizzare e testare la logistica dei conferimenti, i trasporti all'impianto e lo stoccaggio nel sito.

Con occupazione, a regime, nell'impianto,secondo le stime molto caute di Jacques Levy, ad di Belenergia e di Enterra, "di almeno 70-80 addetti, diretti e dell'indotto. La filiera va creata e deve funzionare, come accade in Francia. Fatto questo –conclude Levy - andrà avanti da sola ed i conferitori potrebbero esservi coinvolti ed interessati con programmi di più lungo periodo". Il contributo della centrale di Rignano sarà decisivo anche per il fatturato di Belenergia. Arrivati in Italia nel 2011, i francesi contano infatti di triplicarlo: dai 13 attuali ai 50 stimati entro il 2016, grazie anche agli investimenti nel solare previsti pure in Puglia. Nella società titolare dell'autorizzazione, Enterra, la Stilo Immobiliare ha una partecipazione del 30%.

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