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Questo articolo è stato pubblicato il 19 dicembre 2013 alle ore 17:05.

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"Una sventura diventata opportunità". Il presidente nazionale di Confcooperative, Maurizio Gardini, riprende parole che si sono sentite spesso nell'ultimo anno e mezzo nel cratere modenese, per dare il benvenuto al nuovo stabilimento di Ital-frutta a San Felice sul Panaro, inaugurato oggi dopo i lavori di ricostruzione post sisma costati 12,3 milioni di euro.

A tanto ammontano anche i danni che il terremoto ha inflitto a magazzini e palazzine della società agricola, la più colpita tra le realtà emiliane aderenti all'universo Confcooperative, tutte tornate già pienamente operative. Ennesima testimonianza della "caparbietà e solidarietà della nostra gente e di istituzioni che funzionano", ribadisce durante l'inaugurazione l'assessore regionale all'Agricoltura Tiberio Rabboni, ricordando i 9,7 milioni di euro di contributi che il big della frutta e verdura fresca modenese ha ricevuto, di cui 6,1 milioni già erogati. A conferma che anche la macchina degli aiuti per la ricostruzione è ora oliata e funzionante. Solo nell'agroalimentare su 108 domande presentate (per 51,3 milioni di contributi alla ricostruzione) sono già 40 quelle finanziate, con 34,5 milioni di euro, snocciola numeri l'assessore.

Lo spirito di squadra si misura nei ringraziamenti reciproci che Gardini, il presidente Ital-frutta Francesco Budri e gli amministratori locali si scambiano di fronte agli 11mila metri quadrati di uffici e magazzino nuovi di zecca, in un'azienda di un centinaio di addetti specializzata nella lavorazione delle pere (oltre a meloni, cocomero, pomodoro) resa completamente inagibile dalle scosse del 20 e 29 maggio 2012. Ma che si appresta a chiudere un bilancio in linea con i 15,8 milioni di fatturato dello scorso anno e non certo grazie alla domanda del mercato (stagnante), bensì grazie alla solidarietà di un'altra coop, la Fruit Modena Group di Sorbara, che ha gestito durante il periodo di stop di Ital-frutta i conferimenti delle 280 aziende agricole socie, così da non penalizzarne i redditi.
«È stata dura, ma sembra che finalmente ce l'abbiamo fatta. Mi pare sia passato un secolo - dichiara il presidente Budri – e invece è trascorso solo un anno e mezzo. Abbiamo avuto coraggio e non abbiamo mai perso la speranza, neanche quando i tempi della burocrazia non coincidevano con i nostri".

Ital-frutta ha speso complessivamente 12,3 milioni di euro per ricostruire e la Regione ha riconosciuto il 100% dei 9,67 milioni di lavori sugli immobili; la prima tranche da 6,11 milioni di euro è stata accreditata proprio ieri sul conto corrente dell'azienda, mentre la preocedura di liquidazione della seconda tranche da 3,56 milioni dovrebbe concludersi entro il prossimo febbraio. Arriveranno anche i contributi per il ripristino dei beni strumentali (1,97 milioni di euro, pari all'80% della spesa) e quello per le delocalizzazioni (75mila euro, cioè la metà dell'investimento). In tutto 11,7 milioni di euro, che equivalgono al 95% della somma spesa per ripartire. "Manterremo gli impegni presi", va garantendo da mesi il commissario alla ricostruzione Vasco Errani. Oggi l'inagurazione e i numeri di Ital-frutta gli danno ragione.

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