Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 25 gennaio 2014 alle ore 14:38.
L'ultima modifica è del 25 gennaio 2014 alle ore 17:40.

My24

Il durissimo braccio di ferro tra la coop Granarolo e i facchini del consorzio cooperativo Ctl che da nove mesi bloccano il colosso alimentare di Cadriano, nel Bolognese, diventa anche un caso giudiziario. All'udienza di convalida dell'arresto di due manifestanti, delegati sindacali dei Cobas, il legale della difesa Marina Prosperi ha consegnato al giudice Alberto Ziroldi quattro video che proverebbero un uso ingiustificato della forza da parte dei carabinieri.

I due delegati sono accusati di violenza privata aggravata e resistenza aggravata a pubblico ufficiale. Ma le immagini ora all'esame del giudice, che si è riservato di decidere dopo averle esaminate, confermerebbero che i due delegati sindacali non hanno commesso gli illeciti di cui sono accusati. Nel filmato un agente mostra anche una bomboletta. «Vogliamo capire – dice Prosperi – se le forze dell'ordine avevano ottenuto l'autorizzazione del Questore ad usare quelle bombolette, che sono uno strumento di offesa, oltre alla tenuta antisommossa. Le discrepanze tra i filmati realizzati e le relazioni di servizio fatte dai carabinieri sono evidenti».

Ieri mattina i facchini – quasi tutti stranieri – che chiedono di essere riassunti anche sulla scorta di un impegno sottoscritto in prima persona dal prefetto di Bologna, hanno improvvisato un sit in davanti al palazzo di Giustizia di Bologna, dove era in corso l'udienza. I due delegati Cobas finiti dietro le sbarre, sono stati arrestati il 23 gennaio, davanti alla sede di Granarolo, gigante della cooperazione della galassia Legacoop, che dal maggio scorso è al centro della movimentata protesta dei facchini licenziati da Ctl, 51 fino a poco tempo fa e oggi 42 grazie alla ricollocazione effettuata proprio in virtù dell'accordo firmato dal prefetto e sottoscritto anche dalla stessa Legacoop. Con striscioni e bandiere i manifestanti hanno ribadito le loro posizioni.

«Chiediamo solo – ha detto un portavoce – che vengano rispettati gli impegni presi». Il giudice scioglierà la riserva sulla convalida dell'arresto entro 48 ore. Intanto il prefetto Ennio Maria Sodano rilancia. Le trattative e il dialogo con i manifestanti, che stanno mettendo in ginocchio Granarolo, possono riprendere solo se sarà impresso uno stop alla violenza. «Se da parte di tutti c'è la disponibilità – ha fatto sapere Sodano – il dialogo può riprendere. Ma ci deve essere una base di serietà». Il legale dei manifestanti contesta anche l'uso della forza nei confronti di chi "stava solo esercitando un diritto, quello di manifestare, che è tutelato dal nostro ordinamento».

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi