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Questo articolo è stato pubblicato il 17 febbraio 2014 alle ore 18:15.

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La qualità paga, anche in tempo di crisi. Nonostante le conclamate difficoltà congiunturali e le notizie che disegnano i discount come l'unico canale di vendita di prodotti alimentari in crescita la pensano diversamente al Consorzio del Chianti Classico dove ha debuttato la nuova categoria premium della "Gran Selezione". La nuova tipologia del famoso vino Docg toscano è stata presentata oggi a Palazzo Vecchio a Firenze dai vertici del Consorzio del Gallo Nero dopo le relative modifiche al disciplinare di produzione approvate dai 600 soci del consorzio e varate nel gennaio 2013.

Una segmentazione «verso l'alto»
«In tempi in cui molti guardano alle fasce più basse del mercato – ha spiegato il direttore del consorzio del Chianti Classico, Giuseppe Liberatore – noi invece introduciamo una nuova categoria "premium". Un'etichetta che si differenzia però dalle altre tipologie di vertice. Infatti mentre per la "Riserva" sono previsti specifici requisiti di invecchiamento mentre per il Chianti Classico "Superiore" occorre mezzo grado alcolico in più rispetto alla media, la "Gran Selezione" contiene entrambe queste caratteristiche. Inoltre dovrà rispecchiare specifici parametri organolettici e potrà essere prodotta, solo con uve provenienti da vigneti aziendali. Insomma per questa nuova categoria non sarà possibile acquistare uve dall'esterno e quindi sono vietati blend con prodotti di diversa origine. Anche a questo è legato il concetto di "selezione" perché dovranno essere utilizzate solo le migliori uve prodotte in azienda. In questo senso la nostra è una scommessa su una prossima inversione di tendenza».

La risposta a una precisa richiesta del mercato
«Con questa nuova categoria – ha detto il presidente del Chianti Classico, Sergio Zingarelli – siamo fra le prime denominazioni a inserire una nuova tipologia di eccellenza. Una sfida che lanciamo nella convinzione che per valorizzare ulteriormente il territorio e affermarsi sui mercati internazionali sia necessario continuare a credere e investire nella qualità del prodotto». Ma soprattutto questa segmentazione risponde a una precisa richiesta del mercato. «Una domanda di qualità – aggiunge Liberatore – che forse sarà meno evidente in Italia ma lo è all'estero dove la nostra Docg realizza l'80% del proprio giro d'affari».

Una categoria che può coprire fino al 10% della produzione
La nuova etichetta ha un potenziale di 3–3,5 milioni di bottiglie pari a circa il 10% della produzione totale (che oscilla infatti fra i 35 e i 37 milioni per un giro d'affari che nel 2013 è stato di 400 milioni di euro), dovrà essere prodotta come detto solo da uve aziendali e i vini dovranno attraversare un invecchiamento minimo di 30 mesi con almeno tre di affinamento in bottiglia. Il Chianti Classico Gran Selezione dopo la grande Anteprima di Firenze, sarà al centro di un road show che toccherà tutti i principali mercati del Gallo Nero, sia in Europa che oltre-oceano, a partire da Germania (marzo) Stati Uniti (maggio) e Canada (giugno), per concludersi in autunno con le tappe asiatiche di Cina, Corea e Giappone.

Per il Gallo Nero vendite in crescita
Le vendite 2013 del Gallo Nero sono cresciute dello 0,5%, ripetendo di fatto il dato 2012 che aveva registrato un vero e proprio exploit con un incremento del 10 per cento. Il traino viene soprattutto dall'export che tocca oltre 50 paesi. E una conferma del buon andamento del Chianti Classico viene soprattutto dalla sua remuneratività. Lo scorso anno un ettolitro di vino Docg sfuso è stato venduto in media a 185 euro un valore del 27% più elevato rispetto ai 145 euro del 2012.

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