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Questo articolo è stato pubblicato il 17 aprile 2014 alle ore 12:54.
L'ultima modifica è del 17 aprile 2014 alle ore 18:58.
La leadership
L'attenzione per la qualità e la sostenibilità parte dai rapporti decennali con la gran parte delle 200 aziende agricole fornitrici del Nord (Mutti assorbe quasi il 15% del pomodoro del distretto tra Piacenza, Parma e Ferrara); passa per lavorazioni del prodotto fresco entro le 24 ore, con i dipendenti (120 diretti e 500 stagionali) che ancora oggi a mano staccano e inseriscono nelle bottiglie di passata le foglie di basilico; e finisce con una logistica che per quanto frammentata ("preferiamo utilizzare i molti magazzini disponibili sul territorio che cementificare per avere un'unica struttura più efficiente", dice Mutti) è in grado di stoccare in 5 ore tutte le confezioni prodotte e garantire durante tutto l'arco dell'anno consegne costanti sugli scaffali. Dove il marchio Mutti ha la leadership con il 33,9% (in valore) del mercato nazionale delle polpe, il 19,3% delle passate e il 52,3% dei concentrati (dati Iri 2013).
Il binomio impresa-territorio
"Noi siamo, anche nel terzo millennio, un'industria di stagione che non può delocalizzare. Ci giochiamo tutto tra fine luglio e metà settembre, 70 giorni in cui si lavora 24 ore su 24 e si realizza l'80% del prodotto finito. L'eccessiva siccità o pioggia può ancora rovinare il budget o interrompere il ciclo produttivo", racconta Mutti. Pure la ricerca riesce a svilupparsi appieno solo nei tre mesi estivi: "Siamo al secondo anno di un progetto triennale per il miglioramento qualitativo della materia prima su cui punto molto – conclude l'ade – ma i tempi per l'industrializzazione sono lunghi. Per sviluppare un cambiamento varietale ci vogliono tra i 3 e i 5 anni, altrettanti per introdurre un nuovo prodotto. Un altro limite al cambiamento è il basso utilizzo degli impianti che si traduce nel nostro settore in un'innovazione tecnologica lentissima". Ma è il passo lento della old economy il segreto del successo dei marchi secolari della food valley parmense.
NUMERI
Vendite:
Lattine di polpa di pomodoro: 80 milioni di pezzi
Bottiglie di salsa: 50 milioni
Tubetti di concentrato: 15 milioni
Quote di mercato (in valore, dati Iri)
33,9% polpe di pomodoro
19,3% passate
52,3% concentrati
Dipendenti:
120 diretti
500 stagionali
pari a 230 addetti equivalenti
Fatturato:
2011: 135,4 milioni (si cui 32,1 export)
2012: 156,4 milioni (di cui 37,4 export)
2013 (preconsuntivo): 172 milioni di euro di cui circa 50 milioni export
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