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Questo articolo è stato pubblicato il 12 maggio 2014 alle ore 15:20.
L'ultima modifica è del 12 maggio 2014 alle ore 15:27.

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È ancora fumata nera sul destino del futuro sovrintendente del Teatro alla Scala di Milano, Alexander Pereira, che dal prossimo ottobre dovrebbe succedere a Sephane Lissner.
Dopo le polemiche sull'impegno da parte di Pereira ad acquistare (senza averne ancora titolo) alcune opere dal Festival di Salisburgo (di cui lui stesso è attualmente direttore artistico) era attesa per oggi la decisione, da parte del cda del teatro milanese, sulla revoca o sulla conferma del suo incarico.

Ma al termine di un lungo confronto, il cda ha preferito rimandare ancora la decisione. «Ho riferito ai consiglieri il contenuto dei miei colloqui con il Ministro Franceschini e con la presidente del Festival di Salisburgo, Helga Rabl-Stadler, avvenuti la scorsa settimana – ha spiegato il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, al termine del consiglio -. E i consiglieri hanno chiesto qualche giorno di riflessione». Una decisione, ha assicurato il sindaco, che in quanto tale è anche anche presidente di diritto del cda, sarà presa entro la settimana, al più tardi lunedì prossimo.
Ieri mattina è stata anche l'oiccasione per approvare il bilancio 2013 della Scala, il nono consecutivo in pareggio, e per la prima volta con un (pur lievissimo) utile di circa 60mila euro, nonostante una riduzione dei contributi pubblici e privati pari a 8 milioni.

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