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Questo articolo è stato pubblicato il 14 maggio 2014 alle ore 17:49.

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Le previsioni macro-economiche per l'industria globale dei viaggi nel corso dei prossimi dieci anni sono buone. Secondo lo studio Amadeus, il settore crescerà del 5,4% l'anno in questo periodo, superando in modo significativo il tasso di crescita annuale del 3,4% previsto per il PIL mondiale. Inoltre, l'aumento della spesa dei viaggiatori che visitano Paesi stranieri si accorderà al tasso di crescita globale del settore, con un aumento medio previsto del 5,4% l'anno. Un'ulteriore prova del rapido recupero che l'industria dei viaggi ha avuto rispetto alla crisi finanziaria del 2008/9 è il fatto che i flussi turistici sono aumentati del 16,5% tra il 2009 e il 2012. Una crescita più veloce rispetto all'incremento del 15% registrato nel periodo 2004-2007, prima della crisi finanziaria.

Quest'anno la Cina supererà gli Stati Uniti diventando la principale fonte di spesa di viaggi outbound
Sebbene altre economie in rapida crescita come il Brasile, la Russia e l'India daranno il proprio contributo alla crescita del settore, esse non riusciranno tuttavia a raggiungere la Cina in termini di crescita turistica.
In Cina i viaggi all'estero sono in piena espansione, fino al punto che nel 2014 è previsto che superi gli Stati Uniti quale più grande fonte mondiale di spese di viaggio outbound. Si calcola, inoltre, che entro il 2017 la Cina diventi il più grande mercato dei viaggi nazionali/domestici del mondo.
Entro il 2023, la Cina deterrà la quota del 20% delle spese di viaggio outbound, venti volte superiore alla sua quota nel 2005. Il boom di viaggi della Cina può essere attribuito a un cambiamento culturale peculiare, per cui una nuova generazione di viaggiatori cinesi sta espandendo i propri interessi commerciali a livello internazionale e sta godendo del turismo transfrontaliero in misura mai vista prima nel Paese.

I mercati emergenti sono la forza trainante della crescita del traffico aereo
Lo studio ha identificato un significativo trend di crescita del traffico aereo nei mercati emergenti, che illustra lo sviluppo dei paesi che non sono membri dell'OCSE (Organisation for Economic Cooperation and Development, l'organizzazione internazionale con una larga rappresentanza di mercati nei paesi sviluppati, come US, UK, Germania e Francia.
Per la prima volta nel 2023 il traffico aereo non-OCSE supererà quello OCSE, con una quota del 51%. La quota attuale del 44% dei Paesi non-OCSE aumenterà rapidamente nei prossimi dieci anni mentre quella OCSE subirà un calo.
La prevalenza dei viaggi "Sud-Sud", che sono indipendenti dai mercati occidentali e rappresentano il 40% del traffico aereo globale negli ultimi cinque anni, è una chiara indicazione che i mercati emergenti sono la forza trainante della crescita del trasporto aereo.

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