A Torino via al processo ai noTav accusati di terrorismo

(Ansa)

Si è aperto all'aula bunker del carcere Le Vallette di Torino, con un coro di applausi da parte del pubblico all'ingresso in aula di tre dei quattro imputati Mattia Zanotti, Nicolò Blasi e Claudio Alberto, il processo contro gli attivisti no Tav accusati di terrorismo. La quarta imputata, Chiara Zenobi, è arrivata in un secondo momento. Al vaglio dei giudici c'è, in particolare, l'assalto del 14 maggio 2013 al cantiere del cunicolo esplorativo di Chiomonte, infrastruttura necessaria a sondare i terreni dove sarà scavato il tunnel di base della Torino-Lione.

L'ingresso al dibattimento, per il pubblico, è stato consentito solamente a cinquanta persone. Fuori dall'aula, un gruppo di circa trecento rappresentanti del Movimento no Tav, fra cui anche francesi, sta manifestando la propria solidarietà agli arrestati, con bandiere e striscioni che inneggiano alla «libertà per Chiara, Mattia, Claudio e Niccolò».
Ai banchi dell'accusa, ci sono i pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo, accanto a loro c'è anche il procuratore aggiunto Andrea Beconi. La corte é presieduta dal giudice Pietro Capello.
In apertura dei lavori, nella fase preliminare, è arrivata conferma che la Presidenza del Consiglio dei ministri chiederà di costituirsi parte civile al processo come «ente che rappresenta la sovranità dello Stato e l'interesse del mantenimento dell'ordine pubblico». Così anche Ltf, la società che realizza l'opera di sondaggio e il Sap, il sindacato di polizia rappresentato da Giovanni Tonelli. La presidenza della Commissione europea, invece, secondo quanto ha comunicato Capello, "non è interessata".

Gli imputati non hanno acconsentito a essere ripresi, così come i giudici popolari. Il processo prende il via anche se sull'accusa di terrorismo deve ancora pronunciarsi il tribunale del Riesame, dopo che la scora settimana la Cassazione - a cui le difese avevano fatto ricorso - ha disposto il trasferimento degli atti.

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