Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 27 maggio 2014 alle ore 17:09.
Far ripartire l'Italia, dare spinta alla crescita, costribuire tutti a migliorare il Paese. Sulla scia dello spirito di ottimismo e di una fiducia rinnovata, associazioni di categoria, protagonisti dell'economia e del mondo produttivo danno il loro contributo fattivo alla politica su come far ripartire l'Italia. Lo fa, con una lettera puntuale e pragmatica indirizzata al premier Matteo Renzi, anche Confindustria Assoconsult, associazione che rappresenta in Italia le imprese di consulenza più significative. La missiva è stata diffusa oggi, a conclusione degli Stati generali del Management Consulting che si sono svolti a Roma, alla presenza di Mauro Bonaretti, segretario generale della Presidenza del Consiglio.
I contenuti sono chiari, Assoconsult intende indicare come si può contribuire alla realizzazione del programma di spending review: avviando, cioè, processi di innovazione nella PA con il supporto della consulenza come strumento di individuazione selettiva degli sprechi, di ripensamento dei servizi e di fattibilità operativa. Il tutto, spendendo cinque volte meno del valore stimato della spesa attuale in consulenza da parte della PA e con una maggiore trasparenza. «Negli ultimi anni – scrive in un passaggio della lettera il presidente della associazione Ezio Lattanzio - i provvedimenti che miravano a tagliare e razionalizzare la spesa nella pubblica amministrazione sono stati diversi, ma la spesa è cresciuta, addirittura a fronte di un peggioramento dei servizi. È evidente che i tagli indiscriminati falliscono o producono risultati modesti se non associati a processi di riorganizzazione, come la riduzione o l'accorpamento di uffici, solo per fare un esempio». Poi c'è il grande tema del digitale e delle nuove tecnologie ICT: «Qui la pubblica amministrazione – afferma ancora il presidente di Confindustria Assoconsult - è all'età della pietra e serve un gigantesco investimento. Che però rischia di tradursi in spreco di risorse se lasciato solo ai vendors ICT e ai responsabili dei sistemi informativi delle PA, come successo finora».
Dai tagli alle stesse spese in consulenza della pubblica amministrazione si potrebbero trovare molte risorse. «Le stime – si legge in un altro passaggio della lettera - parlano di due miliardi di euro, in realtà potrebbero essere il doppio. Di queste spese, non solo si può tagliare il 50%, ma arrivare fino all'80%. E col valore rimasto, il 20% della spesa di oggi, se utilizzato in maniera mirata ed organica, si potrebbe riformare l'intera pubblica amministrazione». Nel corso degli Stati generali sono anche stati presentati i dati dell'Osservatorio Confindustria Assoconsult Rapporto 2013/2014, realizzato in collaborazione con l'Università di Roma Tor Vergata. Il management consulting italiano conta tre miliardi di euro di fatturato nel 2013; oltre 18mila società totali, l'85% delle quali con meno di tre addetti; 35mila operatori con un apporto all'occupazione dello 0,16% e un grande tasso di giovani inseriti. In Italia il concorso del management consulting al PIL è pari allo 0,2% contro una media europea dello 0,52%. Anche qui, l'Italia è fanalino di coda.
©RIPRODUZIONE RISERVATA