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Questo articolo è stato pubblicato il 09 giugno 2014 alle ore 13:10.

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Graziano Delrio (Ansa)Graziano Delrio (Ansa)

Cortina avrebbe vinto. Poi è arrivata l'inchiesta del Mose. Graziano Delrio, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, non ha dubbi. È stato il danno d'immagine – spiega davanti alla platea degli imprenditori di Assolombarda – ad aver fatto perdere al nostro Paese l'organizzazione dei Mondiali invernali del 2019.

Ecco perché – continua – la prima alleanza da fare nel Paese è quella per la legalità, provando a semplificare le regole e, soprattutto, eliminando alla radice i meccanismi di scambio poco trasparenti. «Smettiamola – scandisce – di chiedere favori».

Delrio difende l'azione del Governo, con alcuni interventi che vanno nella direzione di dare respiro al sistema produttivo, dalla riduzione del costo del lavoro al calo delle bollette «che inizierà la prossima settimana», dall'apprendistato agli 80 euro, «che non è campagna elettorale ma un tetativo di rilanciare i consumi e quindi la domanda interna».

Delrio chiede a sindacati e Confindustria di fare la propria parte, ciascuno nel rispettivo ambito, continuando ad essere propositivi. «Tutti a casa –aggiunge – non è la soluzione, la soluzione è la gestione dei problemi, lo sforzo per lavorare, la soluzione è tirarsi su le maniche». Il problema di credibilità del Paese – aggiunge – è forse il primo problema da combattere, perché a Bruxelles il dibattito non è «sullo 0,1% di deficit in più o in meno, quanto piuttosto sulla nostra capacità di fare le riforme».

La riforma del titolo V è dunque cruciale, per dividere al meglio le competenze, tuttavia, non per tornare ad un centralismo «che non sarebbe la risposta giusta». «Il vostro slogan mi piace – conclude Delrio guardando Gianfelice Rocca, presidente di Assolombarda -, voi volete far volare Milano, noi abbiamo l'ambizione di far volare l'Italia».

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