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Questo articolo è stato pubblicato il 30 giugno 2014 alle ore 11:14.
L'ultima modifica è del 30 giugno 2014 alle ore 11:55.

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A giugno l'inflazione crolla allo 0,3% toccando il valore più basso dall'ottobre 2009. A giugno, secondo le stime preliminari dell'Istat, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,1% rispetto al mese precedente e dello 0,3% nei confronti di giugno 2013, in rallentamento rispetto a maggio (+0,5%). Il calo dell'inflazione è in primo luogo imputabile all'accentuarsi della diminuzione dei prezzi degli Alimentari non lavorati; contribuiscono in misura minore anche le decelerazioni della crescita su base annua dei prezzi degli Alimentari lavorati, dei Beni energetici non regolamentati e dei Servizi relativi all'abitazione.

L'"inflazione di fondo", al netto degli alimentari freschi e dei beni energetici, scende allo 0,7% (dallo 0,8% di maggio) e al netto dei soli beni energetici si porta allo 0,5% (da +0,6% del mese precedente). L'aumento mensile dell'indice generale è da ascrivere principalmente ai rialzi - su cui incidono fattori di natura stagionale - dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+0,7%). L'inflazione acquisita per il 2014 è stabile allo 0,3%. Rispetto a giugno 2013, i prezzi dei beni diminuiscono dello 0,3% (era -0,1% a maggio) e il tasso di crescita dei prezzi dei servizi scende allo 0,8% (da +0,9% del mese precedente). Pertanto, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si amplia di un decimo di punto percentuale rispetto a maggio 2014.

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