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Emergenza sbarchi, piano Ue in dieci punti. Raddoppia Triton, ma…

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piano in dieci punti al vertice di lussemburgo

Emergenza sbarchi, piano Ue in dieci punti. Raddoppia Triton, ma rimpatrio rapido per i clandestini

LUSSEMBURGO – L'ultimo drammatico naufragio al largo delle coste libiche nella notte di sabato ha scosso l'establishment europeo, che oggi ha tenuto un incontro straordinario tra i ministri degli Esteri e i ministri degli Interni. È stata l'occasione per la Commissione europea di presentare, a grandi linee, il prossimo pacchetto di misure per meglio gestire i flussi migratori nell'Unione. Nel frattempo, giovedì si riuniranno a Bruxelles i capi di stato e di governo sempre per discutere della crisi nel Mediterraneo.

La riunione congiunta di questo pomeriggio, convocata in tutta urgenza sulla scia di un vertice dei ministri degli Esteri previsto da tempo qui in Lussemburgo, è stata voluta per lanciare un messaggio politico di presenza dell'Europa dinanzi ai gravi naufragi che si stanno ripetendo nel Mediterraneo centrale. Secondo le prime stime, dall'inizio dell'anno sono morte 1.500 persone. Oltre 21mila immigrati hanno compiuto il trasferimento dalle coste africane a quelle europee.

Dieci sono i punti su cui la Commissione intende concentrarsi, secondo il commissario all'immigrazione Dimitris Avramopoulos. Tra le altre cose, Bruxelles propone «un rafforzamento» delle operazioni europee Triton e Poseidon nel Mediterraneo con «un aumento del bilancio e dei mezzi» nel perimetro del loro mandato. In un primo momento il testo parlava di «raddoppio» delle risorse e di un mandato di salvataggio in mare, non più solo di controllo delle frontiere.

Soprattutto, l'esecutivo comunitario propone di considerare le opzioni per un meccanismo di ricollocamento d'emergenza degli immigrati arrivati in Europa. In questa ottica, Avramopoulos ha illustrato un progetto-pilota di ricollocamento di immigrati cui parteciperebbero i Ventotto su base puramente volontaria. L'idea è per certi versi una prima eccezione al Principio di Dublino, il quale prevede che il paese di accoglienza dell'immigrato è quello di primo arrivo.

Non è propriamente un cambio di politica, nota un diplomatico qui in Lussemburgo, «ma certo dà una indicazione su dove la Commissione europea vuole andare». Riferendosi ai primi commenti dei governi su quest'ultimo punto, commenta un funzionario comunitario: «Alcuni paesi hanno chiesto prima di tutto una distribuzione più equa delle domande d'asilo».

La Commissione propone inoltre uno sforzo per catturare e distruggere le navi dei criminali che organizzano l'immigrazione clandestina; una collaborazione tra le principali agenzie europee di sicurezza nelle indagini contro i trafficanti; l'invio in Italia e in Grecia di funzionari dell'EASO, l'ufficio europeo responsabile del coordinamento tra i Ventotto nel campo delle domande d'asilo; e l'introduzione dell'obbligo dei paesi dell'Unione di prendere le impronte digitali di tutti gli immigrati.

Nel contempo, Bruxelles vorrebbe che fosse adottato un programma di ritorno rapido di migranti clandestini nel loro paese, coordinato da Frontex, l'agenzia europea di controllo delle frontiere esterne dell'Unione. Il pacchetto andrà valutato in maggio quando verrà presentato nel suo insieme. Per ora, riflette certamente il desiderio della Commissione di adottare un cambio di passo in un contesto nel quale gli incidenti a ripetizione stanno causando grande emozione nell'opinione pubblica.

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