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Questo articolo è stato pubblicato il 25 maggio 2010 alle ore 18:20.
Anche l'Italia passa all'austerità. Finito l'ottimismo, si parla di sacrifici. Molti media esteri fanno notare il cambio di registro nel Belpaese. Ma il Wall Street Journal osserva che la dimensione dei tagli di bilancio è "relativamente modesta".
La media annuale degli aggiustamenti di bilancio dal 2002 al 2010 è stata di 12,5 miliardi di euro, scrive il Wsj citando la Cgia, l'associazione artigiani e piccole imprese di Mestre. In due anni, si tratta di dimensioni grossomodo equivalenti alla manovra da 24 miliardi entrata al Consiglio dei ministri.
In questo momento, "l'Italia, come altri paesi europei, sta rispondendo alla pericolosa crisi del debito sovrano". Il piano del governo italiano di congelare o tagliare le retribuzioni del settore pubblico è speculare a misure analoghe decise in Irlanda, Spagna, Portogallo e Grecia. Il governo italiano esclude però aumenti di tasse.
Tuttavia, nota il Wsj, i piani di bilancio non sono cambiati rispetto alle promesse fatte all'Unione europea all'inizio dell'anno, che prevedono di riportare il deficit al di sotto del 3% del Pil entro il 2012 (dal 5,3% del 2009). "Poiché il deficit di bilancio si è deteriorato meno che in altri stati dell'eurozona, il ritmo del consolidamento fiscale potrebbe essere meno draconiano".
Il vero problema dell'Italia è il debito, che viaggia verso il 117% del Pil nel 2011 e consuma circa il 5% del Pil in interessi. "Solo realizzando surplus di bilancio l'Italia potrà impedire all'onere del debito di salire". E mentre il risparmio lordo delle famiglie italiane è elevato, l'anno scorso per la prima volta il tasso di risparmio netto è stato negativo, mettendo l'Italia alla stessa stregua di Grecia e Portogallo.
"Prima o poi, ciò creerà problemi di sostenibilità per la bilancia dei pagamenti" e ciò significa che gli investitori nel debito italiano vorranno essere sicuri che l'Italia cresca abbastanza per generare reddito per ricreare il risparmio interno", dice al Wsj Carmelo Pierpaolo Parello, professore di economia dell'università di Roma, esperto del think tank Nens.
"Berlusconi accelera i tagli per rassicurare gli investitori", titola un lancio Bloomberg che si legge tra gli altri sul sito del San Francisco Chronicle. "L'Italia, che aveva già promesso di ridurre il deficit al limite Ue, ha accelerato l'aggiustamento per rassicurare gli investitori di avere sotto controllo il più grande debito d'Europa".