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Questo articolo è stato pubblicato il 13 giugno 2010 alle ore 17:50.
«Una manovra più equa». La sollecita il presidente Vasco Errani, spiegando così la convocazione straordinaria della Conferenza delle Regioni per martedì 15 giugno. «Spiegheremo, dati alla mano - sottolinea Errani - ai cittadini, alle organizzazioni sindacali, alle associazioni rappresentative del mondo produttivo, alle forze politiche e ai mezzi di informazione quali saranno le conseguenze della manovra recentemente varata dal governo».
«Questa manovra non tocca la spesa sociale e ciò fa onore a chi ha colto la questione», commenta, invece, Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, chiudendo a Levico Terme, in Trentino, la Festa nazionale della Cisl. «Nella manovra - ha proseguito Bonanni - ci sono segnali importanti, come quelli per il Sud. Poi ci sono punti che non ci piacciono affatto, come quello sulla scuola».
Dal canto suo il ministro Tremonti, parlando della manovra alla festa della Cisl, ha detto: «Abbiamo cercato di disegnare la manovra - ha aggiunto Tremonti - nel modo socialmente meno incisivo, meno negativo possibile. È una manovra complessa, tuttavia abbiamo lasciato fuori la sanità e molte altre voci sociali». Il ministro dell'Economia ha inoltre sostenuto che «mai un governo ha fatto un decreto come questo, altri erano pappa e ciccia con la Svizzera o con San Marino; altri invece facevano le grida e non i fatti. Noi abbiamo fatto un decreto di grande impegno e coraggio».
«Questo è l'ultimo anno nel quale si faranno le finanziarie nazionali», spiega Tremonti. Uno degli effetti della crisi sarà il coordinamento temporale delle manovre economiche dei vari Paesi europei. «Le politiche economiche si faranno nello stesso tempo dell'anno, nello stesso modo tutti insieme. Non ci sarà più un Paese che fa le sue scelte diverse dagli altri». Tremonti ha poi sottolineato che «quello che forse non si vede ancora, ma è chiarissimo, è in atto una colossale devoluzione di poteri dalle nazioni all'Europa».
Per Epifani il rischio è che di manovra ne serva un'altra. «Il rischio che la manovra sia annacquata c'è, nel senso ad esempio che i soldi che il Governo prevede rientreranno dalla lotta all'evasione fiscale sono tanti, 8 o 9 miliardi, e se non saranno così tanti, ci sarà bisogno di un'altra manovra». Per Epifani «è una manovra che non mette al riparo i nostri conti».