Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il  13 giugno 2010 alle ore 14:08.
 
Dal prossimo dicembre il rilascio della carta di soggiorno per i cittadini extracomunitari dipenderà anche dalla loro conoscenza della lingua italiana.
 
La legge 94/2009 ha, infatti, previsto che il rilascio del permesso di soggiorno Ce, di lungo periodo (ex carta di soggiorno), è subordinato al superamento di un test di italiano, che deve attestare una padronanza della lingua almeno a livello A2 (cosiddetto pre-intermedio o "di sopravvivenza") Ovvero, esprimere e comprendere frasi d'uso frequente nella vita quotidiana (informazioni personali, fare la spesa, eccetera). Saper descrivere in termini semplici la propria vita, l'ambiente circostante e i propri bisogni. Il ministro dell'Interno, di concerto con l'Istruzione, ha emanato il decreto 4 giugno 2010 – pubblicato sulla «Gazzetta ufficiale» 134 dell'11 giugno, dove sono spiegate le modalità operative del test di lingua.
 
Innanzitutto, sono esclusi i minori di 14 anni e gli stranieri affetti da gravi limitazioni derivanti dall'età, da patologie o da handicap. Lo straniero deve inviare, online, la domanda di partecipazione alla sessione di esame allo sportello unico per l'immigrazione dove vive.
 
Entro 60 giorni dalla data in cui è stata ricevuta la richiesta, la prefettura deve invitare lo straniero a sostenere il test di lingua italiana, indicando giorno, ora e luogo in cui si dovrà presentare per la prova, che consiste in una verifica scritta e su computer (anch se su richiesta dell'interessato, può essere svolta, alle stesse condizioni, in forma cartacea). 
 
Sarà infatti la prefettura a individuare, di volta in volta, le sedi, in ambito provinciale, di svolgimento del test.
 
Per superarlo il candidato deve conseguire almeno l'80% del punteggio complessivo; il risultato è comunicato allo straniero e, successivamente, inserito nel sistema informativo del ministero dell'Interno. In caso di esito negativo, il candidato può ripetere il test senza limiti.
 
Il decreto prevede anche esoneri: ad esempio, per coloro che hanno già frequentato corsi di italiano e ottenuto attestati almeno di livello A2, conseguito un diploma di primo e secondo grado in un istituto italiano o crediti formativi nell'ambito dell'accordo di integrazione in base all'articolo 4-bis del Testo unico sull'immigrazione.






				
