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Questo articolo è stato pubblicato il 16 giugno 2010 alle ore 08:09.
ROMA - La scelta dell'arbitrato per la soluzione delle controversie individuali che faranno i lavoratori sottoscrivendo le "clausole compromissorie" del contratto una volta superato il periodo di prova (ovvero 30 giorni dopo l'assunzione) dovrà essere accertata da apposite commissioni di certificazione. E queste ultime saranno istituite nelle direzioni provinciali del lavoro, oppure nelle università o presso gli enti bilaterali o nelle sedi degli ordini dei consulenti del lavoro. Di più. La scelta, volontaria e certificata, sarà valida per risolvere tutte le «controversie nascenti dal rapporto di impiego»; restano esclusi i licenziamenti.
Con il via libera delle commissioni riunite Affari costituzionali e Lavoro di palazzo Madama, il disegno di legge «collegato» sul lavoro s'avvia al voto dell'Aula (il sesto del suo infinito iter). Il più importante tra gli emendamenti presentati dal relatore, Maurizio Castro (Pdl), ha incassato ieri il voto compatto della maggioranza, che ha così superato il testo corretto in sesta lettura alla Camera con una mini-modifica voluta dal Pd per consentire ai lavoratori di scegliere di volta in volta, in caso di controversia, se ricorrere all'arbitro oppure al giudice.
Oltre alla conferma sull'ultima versione dell'articolo 31 del testo, ieri sono stati approvati anche i ritocchi all'articolo 32, che regola le modalità di ricorso ai licenziamenti. Si passa da 6 a 9 mesi per i ricorsi contro i licenziamenti formali e da 60 a 90 giorni per l'impugnazione dei licenziamenti illegittimi (per esempio, quelli fatti, in rarissimi casi, per via orale). Questa versione finale è diversa dalle proposte tecniche che erano state presentate da Castro ed è passata con i voti del senatori leghisti, che si sono allineati alle posizioni di Pd e Idv. Via libera bipartisan, invece, ai ritocchi all'articolo 50, voluti per chiarire meglio l'obbligo, per il datore di lavoro condannato per irregolare utilizzo di contratti atipici, di assumere con contratto standard «per mansione equivalente» i propri dipendenti. Maurizio Castro ha ricevuto il mandato di riferire in Aula sul testo, che dovrebbe essere calendarizzato i primi di luglio, dopo il voto di fiducia sulla manovra correttiva. Il Ddl «collegato lavoro» era stato rinviato in parlamento con messaggio motivato del capo dello stato a fine marzo. Cinque gli articoli su cui si erano appuntati i rilievi del Colle: quattro sono stati modificati e l'ultimo (l'articolo 20) abrogato: la norma prevedeva il diritto al risarcimento del danno subìto dai lavoratori venuti a contatto con l'amianto sui navigli di stato ma non ha ottenuto la necessaria copertura (era previsto un aumento di 5 milioni, dai 10 preesistenti, di un fondo ad hoc).