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Questo articolo è stato pubblicato il 29 giugno 2010 alle ore 08:13.
e Giovanni Valcarenghi
Imprese e professionisti sono impegnati nella materiale compilazione dei modelli degli studi di settore. I numerosi quesiti giunti al forum sulla guida pubblicata sul Sole 24 Ore di ieri testimoniano che, prima ancora di verificare l'ammontare dei correttivi anticrisi e la situazione di congruità, gli operatori si interrogano in merito alle corrette modalità di inserimento dei dati. Numerose segnalazioni sono giunte su un'anomalia che riguarda i beni mobili di terzi utilizzati dal contribuente in base a un contratto di locazione non finanziaria. Infatti, la circostanza è monitorata dai modelli ai righi F18 (costo per il godimento di beni di terzi) e al rigo F29 (valore dei beni strumentali). Le informazioni, come ha specificato il paragrafo 3.3.3 della circolare 29/E del 18 giugno 2009, servono per l'applicazione dell'indicatore «Incidenza dei costi per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione non finanziaria rispetto al valore storico degli stessi». L'indicatore si applica solo qualora, a fronte dell'indicazione di un valore positivo dei beni strumentali mobili acquisiti a nolo (rigo F29, colonna 2), non venga indicato alcun importo relativo al corrispondente costo (rigo F18, colonna 3). È ritenuto normale un indicatore con valore diverso da zero, mentre scatta l'eventuale ricalcolo quando il risultato assume valore nullo. In tale ultima circostanza, il «Valore dei beni strumentali mobili relativi a beni acquisiti in dipendenza di contratti di locazione non finanziaria» viene sommato al «Valore dei beni strumentali mobili» utilizzato ai fini dell'analisi di congruità, e il valore così rideterminato costituisce parametro di riferimento per la nuova applicazione del calcolo di congruità e normalità. Dalle segnalazioni pervenute, risulta invece che, per taluni studi, il software evidenzi un'anomalia pur senza dati necessari al conteggio, in quanto non presenti né beni né costi. La dicitura proposta è di indicatore «non normale – non calcolabile», tuttavia non associata ad alcun incremento dei ricavi, come si evince dal quadro della normalità economica. Infatti, anche laddove il software tentasse di applicare la correzione, aggiungerebbe al valore dei beni mobili di proprietà un importo pari a zero, del tutto ininfluente sul conteggio finale. Pur non ritenendo pericolosa la circostanza, sarebbe auspicabile una precisazione da parte delle Entrate per fugare ogni dubbio.