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Questo articolo è stato pubblicato il 01 luglio 2010 alle ore 18:11.

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Due auto coinvolte in un incidente frontale (Foto Ansa)Due auto coinvolte in un incidente frontale (Foto Ansa)

Se mandiamo a quel paese chi fa un frontale con noi mentre viaggia contromano a bordo della sua Jaguar non commettiamo il reato di ingiuria. La Corte di Cassazione pur affrettandosi a specificare che non tutte le infrazioni al codice della strada giustificano il vaf… fa un distinguo basato sul "principio" del «quando ci vuole, ci vuole».

Gli ermellini annullano, infatti, la condanna inflitta dal tribunale di primo grado per il reato di ingiuria a un'automobilista che aveva dato in escandescenze dopo essere stato investito in pieno da una Jaguar che viaggiava contromano. L'impatto aveva procurato l'esplosione dell'airbag e quella del ricorrente, il quale non aveva potuto fare a meno di dire ciò che pensava di chi aveva provocato un incidente la cui piena responsabilità era provata dai verbali redatti dalla polizia stradale.

Secondo gli ermellini lo stato d'ira era giustificato da un fatto contrario alle «regole della civile convivenza». La Cassazione "bacchetta" i giudici di primo grado che hanno sottovalutato l'ipotesi della non punibilità di uno stato d'ira dovuto al "fatto ingiusto". Un elemento che si poteva tranquillamente desumere dal rapporto delle forze dell'ordine, mentre i giudici di prima istanza si erano limitati a rimarcare l'esistenza della poca serenità tra parte offesa e imputato come conseguenza dell'incidente stradale. «Poca serenità» che i giudici di piazza Cavour ritengono invece comprensibile.

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