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Questo articolo è stato pubblicato il 19 luglio 2010 alle ore 17:50.
Non commette reato di concussione il primario che intasca tangenti dal padre di un bambino malato di tumore se il denaro gli viene dato spontaneamente e non esiste un sudditanza psicologica. La Cassazione con la sentenza 28110 (si legga il testo su Guida al diritto) si limita a confermare una condanna per corruzione a carico del primario di un ospedale oncologico che prometteva al padre di un piccolo paziente un'assistenza personale e garantiva il trasferimento presso strutture ospedaliere più adeguate.
«Trattamento di riguardo» che scattava puntualmente ogni volta che l'uomo pagava 5 milioni di lire con assegno, soldi che, benché non esplicitamente richiesti, venivano «intascati senza battere ciglio». A questo andavano aggiunte circa 250 mila lire versati a titolo di visita privata anche se svolta in orari di lavoro presso strutture pubbliche.
Sostanziose "mance" che il luminare aveva smesso di prendere solo quando il padre del ragazzo aveva finito i soldi proprio quando per l'aggravarsi delle sue condizioni il giovane paziente era stato trasferito all'ospedale oncologico di Milano. Sul professionista i giudici usano però una mano più leggera, rispetto al reato originariamente ipotizzato della concussione, perché a parere degli ermellini non esisteva uno stato di "fragilità psicologica" del padre rispetto al primario che curava suo figlio.
Secondo la Corte di piazza Cavour, il reato di concussione scatta quando il pubblico ufficiale, abusando dei suoi poteri e della sua qualità, mette in atto un condizionamento psicologico. Per la suprema corte il primario non ha avuto nei confronti del genitore nessun comportamento induttivo o costrittivo. È stato – spiegano i giudici – il padre del ragazzo a contattarlo e a dargli spontaneamente dei soldi per istaurare con lui "un rapporto privilegiato" come lui stesso aveva ammesso. Irrilevante, secondo il collegio, ai fini della concussione, che due trasferimenti, al Cotugno e al Cardarelli di Napoli c'erano stati solo in seguito al versamento di denaro accettato senza alcun imbarazzo.