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Questo articolo è stato pubblicato il 19 luglio 2010 alle ore 13:11.
Dirigenti medici, veterinari, sanitari e amministrativi in piazza contro la manovra, con un sit-in dinanzi a Montecitorio. È iniziato questa mattina e si protrarrà per 24 ore la protesta contro la manovra finanziaria del governo che, dopo il placet del Senato, inizia il suo cammino in commissione Bilancio alla Camera. A causa dello sciopero saranno sospesi 40mila interventi chirurgici e non saranno effettuate migliaia di visite specialistiche e di prestazioni diagnostiche. Per tutto il giorno si bloccherà anche tutta l'attività veterinaria connessa al controllo degli alimenti nei mercati del bestiame e nelle macellazioni. Sarà comunque garantita l'attività di urgenza. A non piacere a medici e veterinari sono soprattutto alcuni commi dell'articolo 9 della Finanziaria, che contiene una serie di norme in materia di pubblico impiego. E dunque anche i medici e veterinari dipendenti del Ssn.
«Contestiamo questioni di sistema e di categoria - spiega al Sole24ore.com Costantino Troise, segretario nazionale Anaao-Assomed - per esempio il blocco del turnover significa 30mila medici in meno nei prossimi 4 anni e il licenziamento del 50% dei precari impegnati per lo più in pronto soccorso e in delicate attività come i centri trapianti. Nei prossimi anni poi il sistema dovrà anche rispondere a un aumento della domanda di cure legata al taglio dei servizi sociali. Si allungheranno le liste d'attesa e il diritto alla salute sarà legato alla capacità economica del singolo». Settemila medici in meno, calcola Anaao-Assomed, solo nei servizi di pronto soccorso. «C'è anche una forte penalizzazione dei giovani - spiega Troise - con la perdita della progressione economica che può essere quantificata fino a 40mila euro nel triennio. Peraltro le progressioni economiche sono già pagate dal contratto nazionale». Non piace anche la norma che segnala che un incarico può non essere rinnovato anche se una commissione terza ha dato un giudizio posivito sul merito.
Di parere opposto il ministro della Salute, Ferruccio Fazio. Per lui la manovra «non ha toccato la sanità, non ha previsto ticket e neppure tagli». Nella manovra, sottolinea, «non si prevede blocco del turnover nelle Regioni con i conti a posto e si pensa ai contratti a tempo per valorizzare il merito». Il ministro nel corso della giornata ha ribadito che «la manovra in discussione al parlamento non prevede il blocco del turn over del personale del servizio sanitario nazionale». Peccato, però, sostiene Troise, «che non sia stato esplicitato, come richiesto dalle associazioni di categoria, che turnover e tagli ai precari non interessano la sanità».