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Questo articolo è stato pubblicato il 29 luglio 2010 alle ore 09:55.
Cipro e Malta fuori dalla black list unitamente alla Corea del Sud. Il ministero delle Economia corregge le liste dei paesi a fiscalità privilegiata da utilizzare anche per l'imminente comunicazione dei rapporti con clienti e fornitori di quei paesi. Questo mentre manca ancora l'ufficializzazione della proroga della prima scadenza degli elenchi che si dovrebbe slittare al 31 ottobre.
Con un decreto (riportato a fianco e in corso di pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale») che è stato firmato il 27 luglio, il ministro dell'Economia interviene per aggiornare le tre black list attualmente in vigore in Italia: quella del 4 maggio 1999 concernente la residenza delle persone fisiche, quella del 21 novembre 2001, valida ai fini della norma Cfc e infine il Dm del 23 gennaio 2002 da utilizzare per il regime di indeducibilità dei costi sostenuti dalle imprese. Viene, inoltre, integrata con Cipro e Lettonia la cosiddetta "white list" del 1996.
Il Dm interviene, innanzitutto, eliminando dalle liste dei paesi a fiscalità privilegiata i due stati nel frattempo entrati a far parte della Ue: Cipro e Malta. Per questi paesi, peraltro, l'esclusione dalla lista nera era già in vigore con riferimento alla regola (articolo 110 Tuir) che prevede una indeducibilità presuntiva degli oneri di impresa, tranne che nel caso di dimostrazione di particolari condizioni circa l'attività del fornitore o l'interesse del soggetto italiano ad avvalersene.
Cipro e Malta sono ora del tutto equiparati a paesi a fiscalità ordinaria con la conseguenza che, dall'esercizio fiscale 2010, non si applicano nei loro confronti, non solo le norme dell'articolo 110 del Tuir, ma anche le regole previste dagli articoli 2, 167 e 168 del Tuir. In particolare, per le persone fisiche che hanno trasferito la loro residenza in uno di tali stati non vale più la residenza fiscale presunta in Italia e per le società controllate o collegate domiciliate nei medesimi paesi non scatterà più la tassazione per trasparenza in capo al socio italiano.
Oltre ai due stati europei esce dalla black list (solo da quella del 2001 e da quella del 2002, in quanto non era presente nell'elenco del 1999) la Corea del Sud, nei cui confronti non saranno più applicabili la norma sulle Cfc e quella sull'indeducibilità dei costi.