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Questo articolo è stato pubblicato il 06 agosto 2010 alle ore 08:57.
Il collegio sindacale avrà un proprio galateo, un insieme di principi formali che consentiranno ai professionisti di conservare la propria indipendenza e di mettersi in condizione di svolgere gli incarichi con serietà e competenza. La proposta arriva dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili che, nella seduta del 28 luglio, ha approvato le «norme di comportamento del collegio sindacale nelle società non quotate».
Si tratta di una proposta che da oggi, fino al 31 ottobre, sarà in consultazione con la possibilità per i professionisti e per le istituzioni di controllo e garanzia di formulare osservazioni e richieste di cambiamento. Il documento si può consultare sul sito www.ilsole24ore.com/norme, oltre che sul sito di categoria www.cndcec.it.
Come detto, le norme di comportamento sono indirizzate ai professionisti componenti del collegio sindacale delle società che non fanno ricorso a capitale di rischio. «Il documento – spiega il presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, Claudio Siciliotti – è frutto di un confronto vivace all'interno della commissione. C'è un aspetto procedurale da sottolineare: la consultazione si chiuderà a fine ottobre e quindi entro l'anno potremo approvare la versione definitiva. Dal punto di vista sostanziale affrontiamo problemi cruciali, quali l'indipendenza e il cumulo degli incarichi, senza fissare limiti rigidi. Proponiamo elementi di rischio, che devono essere valutati dal professionista». Si enfatizzano – prosegue Siciliotti – l'autonomia e la responsabilità di giudizio, che costituiscono i principi guida del libero professionista.
Per questo non si stabilisce un numero massimo di incarichi. «Non ha senso dire: massimo 15 o 20 mandati perché dipende dal tipo di lavoro richiesto. Una Srl immobiliare, che amministra un fabbricato in affitto, non equivale a una società con 200 dipendenti che magari opera nelle bonifiche ambientali. Il nostro obiettivo – conclude Siciliotti – non è una redistribuzione coatta degli incarichi». Certo, quando si superano i 20 collegi, il professionista è sollecitato a valutare il tipo di impegno, le competenze in gioco, l'adeguatezza della propria organizzazione (si veda l'altro articolo).