Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 06 ottobre 2010 alle ore 08:33.
Le dichiarazioni scorrono veloci sui megascreen della Sogei, nel cuore informatico del sistema fiscale italiano, dove passano milioni di informazioni e dove l'affollamento, da bollino nero delle partenze estive, è massimo proprio l'ultimo giorno di invio. Cioè ieri, 5 ottobre 2010.
L'operazione si è chiusa con cinque giorni di ritardo, dopo il rinvio deciso giovedì scorso, e così gli invii non hanno toccato i picchi da 500mila dichiarazioni/giorno abituali nel rush conclusivo. Ma il flusso dei file verso Sogei non si ferma nemmeno di notte: ieri decine di dichiarazioni sono arrivate fra le 3 e le 4 del mattino, come auto in cerca della partenza anti-ingorgo.
Questa volta niente intoppi, ma restano da chiarire le cause del blocco di giovedì. Errore umano, baco o – le indagini non escludono nessuna ipotesi – attacco esterno al sistema che governa i segreti del fisco.
Alle 3, due minuti e 26 secondi della notte tra lunedì e martedì è arrivato, spedito da uno studio di Firenze, il primo modello Unico persone fisiche 2010 nell'ultimo giorno utile per l'invio, dopo la proroga decretata d'urgenza il 30 settembre a causa di un «guasto tecnico» nell'autostrada informatica di Sogei.
Una scelta, quella della trasmissione notturna, non isolata, visto che tra le 3 e le 4 da tutta la Penisola sono state depositate 84 dichiarazioni. E il flusso "antimeridiano" delle trasmissioni non si è mai interrotto, salvo impennarsi ovviamente con l'apertura degli uffici.
Ieri, comunque, tutto è filato liscio, con grande sollievo dell'amministrazione finanziaria. Nel bunker romano della società di Ict del ministro dell'Economia, a Roma, sulla Laurentina, questi ultimi sono stati giorni laboriosi. Da un lato, infatti, c'era da sovrintendere al regolare ricevimento di milioni di modelli 2010; dall'altro, si è lavorato per accertare l'origine del black out verificatosi venerdì. «Abbiamo cercato di affrontare al meglio l'emergenza, tenuto conto che gestiamo una macchina complessa e delicata che non poteva essere spenta», spiega l'amministratore delegato di Sogei, Marco Bonamico. «Nell'interesse dei contribuenti e delle agenzie fiscali – aggiunge – il nostro obiettivo prioritario è ora quello di appurare ciò che ha provocato il disagio per evitare che in futuro si ripetano analoghi inconvenienti».