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Questo articolo è stato pubblicato il 27 ottobre 2010 alle ore 08:13.
Meno consulenze esterne e più compiti svolti dai consulenti in-house. Anche questa è una conseguenza della crisi. Il general counsel aziendale non è più un tecnico o un giurista. Nel report, il Financial Times definisce questa figura la cenerentola del Cda. Sono molte le aziende che hanno introdotto i legali nei team di management, una scelta fatta per esempio in Italia da Ferrero.
Anche le compagnie più piccole stanno investendo in queste figure professionali e non esistono due dipartimenti legali uguali, dai singoli consulenti di TI Automotive ai team di circa mille persone su cui fanno affidamento Siemens o Hsbc. I giuristi d'impresa non sono più generalisti. Si occupano di aree specializzate come la finanza o information technology o hanno sviluppato una conoscenza specifica del settore di attività dell'azienda.
In Italia non possono esercitare in tribunale, ma per esempio non esistono professionisti che conoscano più a fondo il settore petrolifero del team legale di Eni. Quest'ultimo per organizzazione, divisione dei compiti e numeri (circa 300 persone) potrebbe essere uno dei maggiori studi d'affari del paese. Banca Monte dei Paschi di Siena ha invece organizzato il team legale sulla base della struttura del business e il team si occupa degli aumenti di capitale, transazioni di compravendita e segue ogni aspetto dell'attività del business. Internalizzare queste attività permette un risparmio dei costi di circa il 20 per cento.
Gli avvocati interni si occupano anche di public affairs. Il dipartimento della banca Standard Chartered è stato in diverse occasioni consulente dei governi nel processo legislativo relativo al settore finanziario. Il team della società energetica Eon invece ha inflenzato le policy governative relative alle emissioni di scarico in Gran Bretagna. Questi cambiamenti hanno come effetto principale un nuovo equilibrio nella bilancia di potere tra studi legali esterni e in-house a favore di questi ultimi, in grado di negoziare parcelle più competitive, ma soprattutto "strappare" pacchetti di consulenza che prevedono sconti sui volumi di lavoro.