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Questo articolo è stato pubblicato il 12 dicembre 2010 alle ore 15:35.
Dal 2011 consumi sorvegliati speciali. Dall'anno prossimo, infatti, sia i contribuenti "privati" che gli operatori economici dovranno fare i conti con i nuovi strumento per la caccia all'evasione. Si tratta, in particolare, del nuovo elenco che gli operatori economici dovranno trasmettere al fisco, con i dati Iva, che andrà ad alimentare l'accertamento sintetico, una sorta di vero e proprio "spesometro" anti-evasione. Le nuove comunicazioni delle operazioni rilevanti ai fini Iva "guardano", infatti, all'accertamento sintetico e comporteranno la richiesta del codice fiscale al contribuente privato quando quest'ultimo effettuerà acquisti per importi almeno pari alla soglia che verrà individuata da un provvedimento dell'Agenzia in corso di ultimazione.
È questo l'aspetto che deve essere sottolineato, dopo le indicazioni riportate sul Sole 24 Ore di ieri, in relazione alla prossima emanazione del provvedimento sulle comunicazioni previste dal decreto sulla manovra economica 2010 (articolo 21, Dl 78/2010). Il provvedimento dovrebbe distinguere tra operazioni effettuate tra operatori commerciali e operazioni riguardanti i privati. Per quelle (si noti che la norma parla di "operazioni" e non di fatture) effettuate nei confronti dei privati, la comunicazione dovrebbe essere inviata nel 2012, in relazione alle operazioni effettuate nel 2011. Questo determina, comunque, conseguenze quasi immediate: significa che i soggetti Iva (per esempio negozianti, albergatori, rivenditori di beni di particolare valore) che operano nei confronti dei privati dovranno chiedere il codice fiscale all'acquirente già dal 1° gennaio 2011, per le operazioni pari o superiori alla soglia che verrà individuata (probabilmente 3.500 euro e non 3.000 euro). Se, per esempio, il prossimo anno, un privato cittadino acquistasse un prezioso dal gioielliere che costa 5.000 euro (supponendo che la soglia sia di 3.500 euro), dovrebbe comunicare al negoziante il proprio codice fiscale, e quest'ultimo dovrebbe inviarlo, con i dati dell'acquisto, all'Agenzia (nel 2012). Probabilmente il codice fiscale dovrà essere inserito nello scontrino fiscale, come accade già per gli acquisti dei medicinali dalla farmacie, ma occorrerà aspettare il provvedimento per verificare il funzionamento del tutto. Questo, però, significa che non saranno solo le operazioni documentate da fattura, effettuate nei confronti dei privati, che dovranno essere comunicate alle Entrate, ma anche quelle giustificate da scontrino o ricevuta fiscale.