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Questo articolo è stato pubblicato il 16 dicembre 2010 alle ore 16:35.
Evasione fiscale in crescita del 10,1%, nei primi 11 mesi del 2010 in Italia, che si conferma prima in Europa per imponibile evaso (54,5%). Le imposte sottratte all'erario sono all'incirca 159 miliardi di euro l'anno. Sono i numeri che emergono da un'indagine di Krls Network of Business Ethics per conto di 'Contribuenti.it'.
Lo studio di Krls è basato sulla rielaborazione di dati ministeriali, provenienti da banche centrali, istituti di statistica e corpi di polizia tributaria dei singoli Stati europei. L'evasione è stata stimata prendendo in considerazione cinque grandi aree: l'economia sommersa, l'economia criminale, l'evasione delle società di capitali, l'evasione delle big company e quella dei lavoratori autonomi e delle piccole imprese.
Da un punto di vista geografico, l'evasione è più diffusa nel Nord Ovest (29,4% del totale nazionale), quindi al Sud (24,5%), al Centro (23,2%) e nel Nord Est (22,9%). Se si guarda invece al profilo professionale degli evasori, salta fuori che i più inclini a fuggire dalla stretta del Fisco sono gli industriali (32,8% del totale dell'evasione nazionale); in seconda posizione, poi, i bancari e gli assicurativi (28,3%) e dunque i commercianti (11,7%), gli artigiani (10,9%), i professionisti (8,9%) e, infine, i dipendenti (7,4%).