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Questo articolo è stato pubblicato il 19 gennaio 2011 alle ore 13:52.
Per un aspirante legale la prospettiva, spesso, è quella di affrontare un praticantato non retribuito che a poco a che vedere con la professione vera. Negli studi d'affari, però, la musica può essere ben diversa. Retribuzione iniziale superiore a 1500 euro mensili. Possibilità di lavorare da subito su casi di fusione o acquisizione o su contenziosi di alto profilo. E poi si può maturare una specializzazione specifica e puntare a diventare socio. In cambio sono richiesti curriculum eccellente, ottima conoscenza dell'inglese, una formazione economica oltre che giuridica, e molto fiuto per il business. Ecco le storie di chi ci ha provato.
Donatella de Lieto (Norton Rose): dalla scalata degli 8mila alle montagne di carta
Ambrosio (studio Orrick): corsa a ostacoli, poi a Milano con determinazione calabrese
Studio tradizionale, studio d'affari, studio specializzato. Il curriculum di Nicola Bonante ha registrato l'ultimo cambiamento solo pochi mesi fa, quando l'avvocato specializzato in diritto del lavoro ha lasciato la law firm italiana Gianni Origoni Grippo per unirsi allo studio specializzato Toffoletto e Soci. Struttura che con 11 soci e 47 tra avvocati e praticanti si occupa di diritto del lavoro da oltre 85 anni.
A dimostrazione che l'avvocatura d'affari è una strada che si può imboccare anche in un secondo momento, a patto che il professionista abbia già identificato il proprio ambito di lavoro.
«Ho deciso di intraprendere questa nuova esperienza per poter sfruttare ed accrescere ulteriormente la mia specializzazione», afferma Bonante, che ha iniziato a lavorare in questo settore un mese dopo la laurea collaborando con lo studio dell'avvocato Tommaso Germano a Bari.
Specializzazione scelta perché «si tratta di un settore dinamico, anticiclico e capace di coniugare la professione "classica" con l'avvocatura d'affari», spiega. Il cambio di cappello non è arrivato senza sfide. «Dopo i primi anni di professione "classica" ho avuto qualche difficoltà a muovermi nel mondo degli affari, che ha regole e modalità di gestione del cliente completamente diverse», ricorda l'avvocato. Le difficoltà iniziali sono state ammorbidite dalla retribuzione iniziale di 55mila euro ricevuta con l'ingresso in Gianni Origoni.