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Questo articolo è stato pubblicato il 03 marzo 2011 alle ore 08:01.

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La "discriminazione" vale soltanto fino a quaranta anni. Le donne al volante sono circa un terzo di tutti gli automobilisti e il loro più prudente stile di guida - rilevano le statistiche - si manifesta soltanto fino a quaranta anni. Con l'arrivo dell'età matura - viene sottolineato nell'ultima relazione annuale dell'Ania, l'associazione delle compagnie - la probabilità di causare un incidente non viene più sostanzialmente influenzata dalla variabile del sesso.

Le evidenze degli attuari si riflettono naturalmente nei premi delle polizze Rc Auto. La compagnia leader del mercato italiano, Fondiaria Sai, applica alle donne tariffe inferiori tra il 2 ed il 15% rispetto a quelle praticate sulla clientela maschile. Ma, appunto, la differenziazione tende a sparire intorno ai 40 anni di età. Generali ha un approccio diverso e combina la politica di tariffazione con l'offerta di specifiche coperture per un pubblico femminile. Per esempio la polizza "Genertel donna", in aggiunta di un mese di assicurazione gratuita per le donne tra i 30 e i 40 anni, include alcuni bonus per l'invio di un tecnico quando la macchina rimane in panne (gomme a terra, batteria scarica) e per il pagamento di un taxi dopo un incidente.

Le tariffe più basse, comunque, sono destinate a venire meno per effetto della sentenza della Corte di giustizia europea che avrà pertanto conseguenze negative sulle automobiliste. Ben si comprende, dunque, il risultato di un sondaggio effettuato dal sito web inglese leader negli sconti ("My voucher code"). Ebbene, su 1.372 automobili interpellati, i tre quarti delle donne considerano ingiusta la sentenza dei giudici europei contro il 26% degli uomini. Il pubblico femminile pensa che gli automobilisti maschi dovrebbero continuare a pagare di più perchè sono proprio loro - osservano - «che causano la gran parte degli incidente sulle strade».

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