Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 03 marzo 2011 alle ore 19:54.

My24
Stop alle dimissioni frettolose: il medico rischia l'omicidio colposo (Fotogramma)Stop alle dimissioni frettolose: il medico rischia l'omicidio colposo (Fotogramma)

Rischia l'omicidio colposo il medico che, nel rispetto delle logiche economiche dettate dall'ospedale, dimette un paziente senza fare valutazioni esclusivamente professionali. La Corte di cassazione afferma con forza la priorità della salute rispetto alle esigenze di economicità nella gestione delle strutture ospedaliere.

Troppo affrettata la dimissione di di un paziente infartuato poi deceduto
Nel mirino dei giudici di piazza Cavour è finito un caso di dimissione affrettata di un paziente infartuato morto poco dopo aver lasciato l'ospedale. Il medico aveva fatto ricorso contro la decisione del Giudice per l'udienza preliminare che aveva affermato la sua responsabilità ravvisando l'elemento della colpa per aver dimesso, dopo soli nove giorni di degenza, un paziente a rischio. Scelta che era stata motivata con il rispetto delle linee guida seguite nella struttura e della prassi applicata in casi analoghi. La giustificazione aveva convinto la Corte d'Appello, ma non la Cassazione che ha deciso di rinviare la causa ai giudici di secondo grado per una nuova decisione. I giudici di merito sono inviatati a considerare – ammoniscono gli ermellini – che a nessuno è consentito anteporre la logica economica alla tutela della salute, né di diramare direttive che, nel rispetto della prima pongano in secondo piano le esigenze del malato. Il medico è tenuto esclusivamente al rispetto di un codice deontologico che non può cedere il passo ad altri criteri.

Il medico non può derogare al giuramento di Ippocrate
Se il medico deroga al suo giuramento di Ippocrate, in nome di linee guida impartite con una logica mercantile, lo fa rischiando una condanna penale, civile o anche solo morale. Nessun salvacondotto dunque per il dottore che non agisce seguendo soltanto la scienza e la coscienza e nel rispetto di una piena autonomia professionale. Ma non basta. La Cassazione mette in guardia anche dai contenuti di alcune linee guida di cui poco si conosce: né l'autorità da cui provengono, né il loro livello di scientificità, né le finalità che intendono perseguire. Resta il dubbio che più che una garanzia per il paziente siano uno strumento per garantire l'economicità nella gestione della struttura ospedaliera.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi