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Questo articolo è stato pubblicato il 06 marzo 2011 alle ore 15:09.

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Regioni e comuni in gara per accaparrarsi il premio della lotta all'evasione Iva. Sarà uno degli scenari possibili del contrasto degli enti territoriali all'evasione, che con l'approvazione del federalismo municipale ha portato al traguardo gli strumenti più importanti, e attende le ultime aggiunte dal provvedimento sull'autonomia di regioni e province appena entrato nel vivo del dibattito parlamentare.

L'abc del nuovo fisco municipale in 14 voci (di Claudio Tucci)

La concorrenza è un bene, perché moltiplica gli stimoli di chi è in gara, ma può portare sindaci e governatori a pestarsi i piedi sulla stessa imposta. Il federalismo municipale prevede, infatti, che i comuni entrino in campo a pizzicare chi dimentica scontrini e fatture e apre agli uffici tributi dei sindaci i database con le informazioni fiscali di chi «esercita un'attività di lavoro autonomo o di impresa» nel territorio comunale; la maggiore Iva scoperta grazie al loro contributo entra nel calderone dei tributi statali su cui si calcola il premio ai sindaci antievasione, che lo stesso decreto porta dal 33 al 50% del maggior riscosso, permettendo anche ai comuni di non attendere la riscossione a titolo definitivo per vedersi assegnata la loro quota.

L'Iva, però, entrerà anche nel mirino delle regioni: il «loro» decreto, nel testo uscito dalla Conferenza unificata, attribuisce alle regioni una fetta del gettito prodotto «dall'attività di recupero fiscale in materia di Iva»: la quota regionale sarà «commisurata all'aliquota di compartecipazione», che dopo l'addio alla compartecipazione Irpef è tornata intorno al 45%, la distribuzione dovrà seguire il «principio di territorialità», che in pratica assegna a ogni regione i frutti fiscali raccolti sul suo territorio, e l'impegno delle regioni sarà rafforzato dalle convenzioni ad hoc firmate con l'agenzia delle Entrate.

C'è da scommettere, vista la differenza delle forze in campo, che se la lotta territoriale all'evasione funzionerà davvero saranno le regioni a fare la parte del leone anche perché, visti gli ultimi sviluppi, l'incentivo indiretto rappresentato dalla «territorialità» sarà effettivo solo nel loro caso. Finché non si troverà il sistema di individuare in modo un po' più raffinato il luogo di nascita dell'Iva, i comuni si vedranno assegnare una quota del gettito regionale, distribuita in base alla popolazione, per cui il loro intervento potrà alzare di poco la base di calcolo da cui pescano i bilanci comunali: il discorso cambierebbe se, con il sistema previsto all'inizio ma rimandato a data da destinarsi a causa della mancanza di dati, i sindaci si vedessero girare una quota del gettito effettivo prodotto dal territorio comunale o provinciale.

Il federalismo, del resto, assegna ai municipi molti terreni «alternativi» su cui esercitare il proprio eventuale impegno contro il nero, dall'Irpef al fisco immobiliare. Nel nuovo sistema i conti locali poggiano soprattutto sul mattone, e l'antievasione federalista apre del tutto ai comuni i database su contratti di locazione e utenze dei servizi (acqua, elettricità e gas): incrociare questi dati con le anagrafiche dei residenti permetterà a chi ne avrà voglia di pizzicare senza problemi gli affitti infedeli al fisco. In questo caso, il doppio incentivo funziona davvero: oltre al premio del 50%, il sindaco vedrà infatti crescere il gettito comunale degli affitti su cui si calcola la quota (all'inizio il 21,7%) della cedolare che rimane in comune.

Gli altri dati dell'anagrafe tributaria serviranno ai comuni soprattutto per combattere l'evasione Irpef, a maggior ragione dopo che la manovra estiva ha reso indispensabile il contributo comunale all'accertamento sintetico. Resta da capire se, alla luce di questo meccanismo, anche i frutti del redditometro saranno divisi a metà fra stato e comuni: il problema non è ancora emerso, ma quando il sistema partirà davvero è scontato che le amministrazioni locali lo solleveranno. Le province, infine, si dovranno alleare con le Entrate sul terreno dell'imposta sull'Rc auto.

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