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Questo articolo è stato pubblicato il 16 marzo 2011 alle ore 16:00.

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Via libera della Camera al Garante per l'infanziaVia libera della Camera al Garante per l'infanzia

L'aula della Camera ha dato all'unanimità il via libera all'istituzione del Garante nazionale per l'Infanzia e l'adolescenza. Sul testo questa mattina il governo è stato battuto in aula due volte per le assenze nelle file della maggioranza, la prima su un emendamento dell'Udc Luisa Capitanio Santolini, la seconda su quello della democratica Daniela Sbrollini, su cui l'esecutivo aveva espresso parere contrario. Si sono astenuti solo due deputati, mentre i sì sono stati 467. Il provvedimento ora passa al Senato. La nascita della figura del garante dà attuazione all'articolo 31 della Costituzione e a una serie di convenzioni e atti internazionali, fra cui la convenzione sui diritti del fanciullo di New York e quella europea sull'esercizio dei diritti del fanciullo.

Il ddl istituisce l'Autorità
Si tratta di un organo monocratico che viene scelto dai presidenti della Camera e del Senato, dura in carica quattro anni e il suo mandato è rinnovabile una sola volta. Al Garante sono assegnate una serie di funzioni di promozione, collaborazione, garanzia, oltre a competenze consultive. Può anche esprimere pareri sui disegni di legge e sugli atti normativi del Governo in tema di tutela dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, promuovere sinergie con la Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza. Dovrà presentare alle Camere ogni anno - entro il 30 aprile - una relazione sull'attività svolta. É stata anche istituita la Conferenza nazionale per la garanzia dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, presieduta dall'Autorità e composta dai garanti regionali o da figure analoghe, ove istituite, per promuovere l'adozione di linee d'azione comuni ed individuare forme per un costante scambio di dati e di informazioni. Per il ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna, «un risultato storico, un passo avanti nella difesa dei diritti dei più deboli, dei minori». Per la relatrice Annagrazia Calabria (Pdl) «l'istituzione a livello nazionale di un`Autorità indipendente per l'infanzia e l'Adolescenza con l`importante ruolo di far crescere la consapevolezza, negli adulti e nei minori stessi, che i bambini sono soggetti titolari di diritti, sottolinea il concetto che sono loro la principale ricchezza della Società e quindi non solo debbono essere amati, ma anche tutelati, aiutati e rispettati, poichè sono loro il metro con cui si misura la civiltà di un Paese».

Approvato anche l'emendamento Ruby
Nel testo è passato anche quello che è stato ribattezzato dall'opposizione «emendamento Ruby». La modifica del Pd prevede che il garante avrà tra le sue competenze quella di segnalare in caso di emergenza alle autorità giudiziarie competenti la presenza di minori in stato di abbandono al fine di una loro presa in carico. Il Garante potrà richiedere informazioni rilevanti ai fini della tutela dei minori, alle amministrazioni e ai soggetti pubblici nonchè ad enti privati - nel rispetto della normativa sulla tutela della privacy - oltre ad accedere ed effettuare visite nelle strutture pubbliche e negli enti privati ove siano presenti minori. L'autorità, alle cui spese provvederà la Presidenza del Consiglio, ha anche la facoltà di chiedere l'accesso ad archivi o banche dati, ai soggetti e per le finalità indicate.

Turco (Pd): non ci sono fondi
Livia Turco, deputata del Pd in commissione Affari sociali della Camera, ha sotolineato che questo provvedimento è «l'ennesimo spot della Carfagna». Per la Turco «l'approvazione della legge che istituisce il garante per l'infanzia, con il concorso determinante dell'opposizione che ha contribuito a modificarla, è una buona notizia. Purtroppo il governo non prevede adeguati finanziamenti a differenza di quanto fatto dal centrosinistra in occasione del varo della piano nazionale per l'infanzia». E ha ricordato che la prima proposta di istituire il garante per l'infanzia risale al 1996 «quando da ministro per la Solidarietà sociale insieme a Carlo Alfredo Moro, indimenticabile giudice minorile e con la collaborazione della commissione per l'infanzia, proponemmo l'istituzione del garante all'interno di una corposa politica per l'infanzia».

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