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Questo articolo è stato pubblicato il 22 marzo 2011 alle ore 07:55.

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Per la mediazione partenza softPer la mediazione partenza soft

di Saverio Fossati
Partenza in sordina ma c'era da aspettarselo. Dopo che per settimane gli avvocati hanno dichiarato l'ostilità al nuovo meccanismo obbligatorio di conciliazione, il primo giorno non avrebbe potuto vedere le file agli sportelli.
La scelta della Giustizia a favore dell'istituto ha resistito alle pressioni, con la sola eccezione dello slittamento di un anno dell'obbligatorietà del tentativo per le liti di condominio e di risarcimento del danno per incidenti automobilistici o di natanti. Da ieri, quindi, per una serie di materie (si veda «Il Sole 24 Ore» di ieri) per avviare una lite giudiziaria si deve prima passare dal tentativo di conciliazione. Una scelta che, come emerge dalle prime impressioni raccolte a caldo da «Il Sole 24 Ore» in dieci città, ha anche un altro risvolto: quello di togliere animosità alla lite, superando la barriera delle carte bollate per far incontrare i litiganti. Anche vedersi in faccia, sembrano dire in più occasioni clienti e operatori, serve a smussare gli spigoli.

Il quadro, comunque, è tranquillo in tutta Italia: alla Camera di commercio di Firenze, in tarda mattinata, era stata depositata una sola domanda per attivare una procedura di conciliazione; molte chiamate, invece, per il centralino impegnato a smistare le telefonate con richiesta d'informazioni. Anzi, la responsabile del servizio, Maria Tesi, condivide il rinvio per condomini e Rc auto: «Ci hanno evitato un assalto che, inevitabilmente, avrebbe ripercussioni sulla qualità del servizio». Simile la situazione sul fronte dell'altro ente accreditato nel capoluogo toscano, l'Ocf (Organismo conciliazione Firenze) dove alle 15 si registrava il deposito di due domande.
Anche in un altro centro importante, Padova, la mediazione civile obbligatoria è partita senza il botto: una sola domanda depositata presso la Camera di commercio, relativa a una questione di diritto reale. «Siamo stati bombardati di telefonate – dicono all'ente – provenienti anche da fuori regione, per avere informazioni sul servizio». In arrivo a Padova anche l'organismo dell'Ordine degli avvocati: «Ci vorranno un paio di mesi», dice il presidente, Lorenzo Locatelli.

Le strutture, comunque, ci sono: tra sedi centrali e distaccate, gli organismi di mediazione offrono 633 sportelli in tutta Italia. Sono escluse solo le province di Barletta-Andria-Trani, Carbonia-Iglesias, Chieti, Frosinone, Lodi, Medio Campidano, Olbia-Tempio, Oristano e Sondrio. La regione Piemonte ha attivato i suoi sportelli di relazioni con il pubblico un servizio di informazioni, in collaborazione con Aequitas, un organismo di conciliazione riconosciuto dal ministero.

Il presidente dell'Organismo unitario dell'avvocatura, Maurizio de Tilla ribadisce la contrarietrà: «È certo che l'entrata in vigore della normativa sulla media-conciliazione determinerà il caos nel settore della giustizia civile».

Perplesso anche Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia: «C'è il rischio di un aumento del contenzioso in una serie di casi legati alla morosità del debitore: locazione, assicurazione e bancari. È ipotizzabile che il mondo della morosità possa avere interesse a proporre opposizione ai procedimenti monitori, trasformandoli in procedimenti di cognizione ordinaria e facendo scattare l'obbligo della mediazione, per conquistare una moratoria di un bel semestre».

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HANNO COLLABORATO
Jacopo Chiostri e Andrea Lanzarini

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