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Questo articolo è stato pubblicato il 29 marzo 2011 alle ore 07:55.

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Lo sportello unico per le attività produttive a Chieti scatta da subito per 12 comuni, e a regime servirà 28 centri. Il comune capoluogo – di una provincia già al top assoluto dell'allineamento ai nuovi standard, 88 sportelli attivi all'entrata in vigore delle nuove procedure – è infatti da tempo capofila dell'associazione dei municipi circostanti per la condivisione dei servizi di sportello ai cittadini. «Da questa mattina il Suap funzionerà regolarmente per i primi 12 comuni – racconta il sindaco e avvocato a Chieti, Umberto di Primio – e a breve sarà esteso ai 28 centri medi e piccoli della parte alta della provincia che fanno parte dell'associazione».

La condivisione dei servizi, con i costi a carico del capoluogo, è del resto una via quasi obbligata per la morfologia e soprattutto per la distribuzione demografica molto frammentata sul territorio: «È normale che il personale e i costi di tecnologia debbano gravare su Chieti – aggiunge di Primio –. Il capoluogo ha anche dei doveri nei confronti dei comuni vicini, molti dei quali realtà molto piccole che non potrebbero sostenere l'impatto». Tra l'altro il tessuto imprenditoriale della città abruzzese e della sua provincia è molto vivo: «Lo scorso anno oltre 400 pratiche sono state evase tramite i nostri servizi online – chiosa il sindaco di Primio – tra nuove aperture o modifiche, performance che riteniamo di poter migliorare con l'andata a regime dello Suap». (A.Gal.)

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