Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 30 marzo 2011 alle ore 08:29.

My24

Nel decreto sulle rinnovabili non c'è solo il nodo degli incentivi al settore. Ci sono anche norme che impattano in modo sensibile sulle costruzioni. Il decreto legislativo 28, infatti, stabilisce nuovi obiettivi di energia, termica ed elettrica, da raggiungere attraverso un percorso graduale che va da maggio 2012 al 2017 sia per i nuovi edifici che per le ristrutturazioni rilevanti di quelli esistenti.

A introdurre gradualmente gli standard è l'allegato 3. Il primo scaglione partirà dal 31 maggio del 2012 e arriverà fino a dicembre 2013: da allora tutti gli immobili dovranno coprire almeno il 20% del fabbisogno di acqua calda sanitaria con energia rinnovabile. Una percentuale che non è particolarmente onerosa (in molte Regioni già oggi le soglie sono molto maggiori). Dal 2017 che si dovrà centrare l'obiettivo del 50% di acqua calda sanitaria «verde». Analoghi scaglioni – da maggio 2012 al 2017 – sono previsti anche per il fabbisogno di energia elettrica prodotta con le rinnovabili.

Molto complesso sarà il rapporto con gli indici richiesti dalle leggi regionali: il decreto 28, all'articolo 11, infatti da un lato ammette la possibilità che Autonomie e Comuni richiedano valori superiori e, dall'altro, prevede in modo categorico che «gli obblighi previsti da atti normativi regionali» siano adeguati entro 180 giorni, pena la decadenza e l'applicazione dei limiti statali.

L'impresa che riesce a incrementare del 30% i valori minimi di copertura da rinnovabile ottiene un bonus volumetrico del 5% in più. Previste anche nuove sanzioni: il costruttore che installa impianti di energia rinnovabile senza titolo paga in solido una sanzione pecuniaria da 1.000 a 150mila euro nei casi più rilevanti e da 500 a 30mila per quelli domestici.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi