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Questo articolo è stato pubblicato il 30 marzo 2011 alle ore 08:30.

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Il decreto sulle energie rinnovabili introduce nuovi vincoli anche nel modo di progettare gli edifici, spingendo l'acceleratore sulla costruzione di fabbricati che integrino sempre più anche impianti di energia rinnovabile.
Innanzitutto architetti, ingegneri e geometri dovranno fare i conti con una nuova categoria di titolo abilitativo, valida solo per gli impianti di rinnovabili, appunto: la Pas (procedura abilitativa semplificata) che può essere utilizzata per tutti gli impianti fotovoltaici che finora venivano abilitati con la Dia.

In realtà, la Pas non è molto differente dalla denuncia di inizio attività: prevede una relazione dettagliata del progettista e la consegna degli elaborati del progetto e abilita ai lavori dopo 30 giorni di attesa. La vera novità è che deve comprendere anche gli elaborati tecnici per la connessione redatti dal gestore della rete. La Pas – come gran parte del decreto – è già in vigore da ieri. Per gli impianti più grandi è confermata l'autorizzazione unica.

A fine lavori, il progettista deve presentare al Comune il certificato di collaudo e le informazioni sull'accatastamento. Inoltre, diventa più semplice l'installazione dei pannelli solari termici che da ieri possono anche avere il serbatoio di accumulo esterno.
Da maggio 2012 il progettista dovrà anche rispettare le percentuali di copertura dei fabbisogni energetici con le rinnovabili (si veda l'articolo a fianco) e starà sempre a lui richiedere e giustificare eventuali deroghe.

Già operativa anche la sanzione per il direttore dei lavori che realizza un impianto senza autorizzazione: si paga in solido con costruttore e committente da 1.000 a 150mila euro per le taglie grandi e da 500 a 30mila per quelli domestici.

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