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Questo articolo è stato pubblicato il 07 aprile 2011 alle ore 06:42.

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ROMA
Il tempo stringe e dunque occorre mettere in campo rapidamente tutti gli adempimenti richiesti dalla nuova governance economica europea, allineando la normativa nazionale al timing del «semestre europeo». Con queste motivazioni la Camera ha approvato ieri sera la riforma delle norme di contabilità pubblica, senza apportare alcuna ulteriore modifica al testo trasmesso dal Senato in seconda lettura lo scorso 23 marzo. Una delle novità di maggiore rilievo del ddl di iniziativa parlamentare, raro caso di provvedimento bipartisan, è che eventuali eccedenze di gettito che si renderanno disponibili nel corso dell'anno non potranno più essere utilizzare per finanziare nuove spese correnti. Occorrerà indirizzare tali risorse esclusivamente «al miglioramento dei saldi di finanza pubblica».
Resta il sostanziale stop al passaggio dal bilancio di competenza a quello di sola cassa, secondo quanto è stato deciso dal Senato. Il relatore Pier Paolo Baretta (Pd) ha giudicato tale modifica «non opportuna». È prevalsa comunque una valutazione «di carattere più generale, per spostare la discussione parlamentare dalle procedure ai contenuti del semestre europeo». Il nuovo timing è impegnativo: entro il 10 aprile è atteso il «Def», documento di economia e finanza al suo esordio, che unifica la «Ruef» e lo schema di decisione di finanza pubblica, anticipato da settembre ad aprile. Entro fine mese, il governo invierà a Bruxelles il «Programma nazionale di riforme» e l'aggiornamento del Programma di stabilità, con i nuovi obiettivi di finanza pubblica e lo scenario macroeconomico, che costituiranno la base della manovra 2012 (in arrivo per giugno) e della prossima legge di stabilità, in programma entro il 15 ottobre. Gli eventuali collegati andranno presentati a gennaio.
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