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Questo articolo è stato pubblicato il 12 aprile 2011 alle ore 17:32.

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Il Tar Lazio rinvia alla Consulta la conciliazione obbligatoria. Nella foto un'immagine d'archivio della sala gialla della Corte Costituzionale (Ansa)Il Tar Lazio rinvia alla Consulta la conciliazione obbligatoria. Nella foto un'immagine d'archivio della sala gialla della Corte Costituzionale (Ansa)

La media conciliazione sotto la lente della Consulta. Il Tar lazio, sollecitato dall'Oua e da alcuni consigli degli ordini degli avvocati, sul decreto legislativo attuativo della conciliazione obbligatoria ha sollevato dubbi di legittimità costituzionale su alcuni punti del provvedimento. È l'intero impianto della media conciliazione sulle controversie civili e commerciali ad essere messo in discussione dal rinvio alla Corte costituzionale.

Sotto accusa l'obbligatorietà - Il Tribunale amministrativo, infatti, ha dichiarato (si veda il testo dell'ordinanza su www.guidaaldiritto.ilsole24ore.com) "rilevante e non manifestamente infondata" la questione di legittimità costituzionale di quella parte del decreto che prevede come obbligatorio l'esperimento del procedimento di mediazione, e stabilisce che la mediazione è condizione di procedibilità del ricorso stesso. Due elementi chiave per l'affermazione del nuovo istituto che se reso "facoltativo" sarebbe fortemente depotenziato.

Non solo, al vaglio della Consulta dovrà passare anche la previsione che dispone l'abilitazione a costituire organismi deputati alla media-conciliazione aprendo agli "enti pubblici e privati", purché "diano garanzie di serietà ed efficienza". E qui si gioca l'altra partita, quella che apre a nuove figure professionali un ambito fino ad ora riservato agli avvocati, e che, infatti, vede come contro ricorrenti Adr center e l'Associazione dei dottori commercialisti.

A seguito della questione di legittimità costituzionale, i giudici amministrativi hanno quindi sospeso la decisione del ricorso proposto dall'Oua (Organismo unitario dell'avvocatura) contro il regolamento attuativo sulla mediaconciliazione obbligatoria, in attesa del pronunciamento della Corte costituzionale. Intanto la mediazione obbligatoria, in vigore dal 21 marzo, va avanti.

La reazione dell'Oua - Plaude alla decisione l'Oua, l'organismo di rappresentanza politica dell'avvocatura che insieme a diversi consigli degli Ordini e Associazioni forensi ha presentato ricorso al Tar del Lazio contro il regolamento attuativo sulla mediaconciliazione obbligatoria. Per il presidente Maurizio de Tilla con questa decisione del Tar si rafforzano le ragioni dell'astensione dell'avvocatura (14 e 15 aprile) e della manifestazione del 14 aprile a Roma: «É quanto abbiamo sempre sostenuto – sottolinea - la decisione del Tar avvalora le nostre osservazioni sull'incostituzionalità della mediaconciliazione obbligatoria. Il ministro deve aprire a questo punto il confronto con gli avvocati".

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