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Questo articolo è stato pubblicato il 18 aprile 2011 alle ore 06:39.

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Tre milioni di studenti, 14mila scuole e un preambolo interminabile di polemiche, di insegnanti pronti al boicottaggio, presidi scettici, genitori allarmati. Pronti a coalizzarsi sull'inutilità, sulla "pericolosità" e sui costi delle prove Invalsi. Tutti agitati tranne loro, i bambini (e i ragazzi) che con faccine, bollini, stelline, giudizi e, infine numeri, hanno imparato a coabitare dalla prima elementare. I primi a essere sotto esame saranno il 10 maggio gli studenti della secondaria di secondo grado. Si tratta di un debutto perché è la prima volta che le prove compaiono alle superiori. I ragazzi dovranno affrontare - nella stessa giornata - la prova di italiano e di matematica della durata di 90 minuti per ciascuna prova. Dopo i test, un questionario in cui sono chiamati a parlare della loro giornata, di quanto tempo dedicano allo studio e quanto al tempo libero, se fanno sport, se ci sono libri in casa, se sono stati vittime a scuola o fuori di episodi di bullismo e di emarginazione.


L'11 maggio l'appuntamento è con la primaria con due novità non marginali rispetto al 2010. Quest'anno le prove - sempre nelle seconde e nelle quinte elementari – avverranno in due giorni e i bambini avranno più tempo a disposizione per rispondere ai test. In seconda elementare mentre lo scorso anno ciascuna prova durava 30 minuti, quest'anno i bambini potranno avere in mano gli elaborati per 45 minuti. La prova d'italiano vera e propria sarà preceduta da una prova scritta a tempo della durata di pochi minuti per testare la capacità di lettura/decodifica raggiunta da ciascun bambino. Il 12 maggio le prove saranno in un'unica giornata per i ragazzi di prima media seguite da un questionario dello studente simile a quello che devono redigere i ragazzi delle superiori e con una durata anche per loro un po' più lunga rispetto allo scorso anno, da 60 a 75 minuti per ciascuna prova. Esattamente come i bambini di quinta elementare: anche per loro quest'anno si è passati da 60 a 75 minuti. Per quelli di terza, i test - in un'unica giornata - sono rimandati al 20 giugno come parte integrante dell'esame di stato. Sarà infine il test di matematica delle elementari a chiudere il 13 maggio il ciclo delle prove.


Ma come saranno le prove? Difficili come quelle dello scorso anno? Un esempio per tutti. Il testo più contestato dagli insegnanti era stato quello con il quale si sono cimentati i bambini di quinta elementare, "L'Useliera", tratto da un libro di Ezio Franceschini. Un brano che le maestre hanno bollato come troppo ostico. «Eppure i risultati a quella prova ci dicono esattamente il contrario – commenta Roberto Ricci, responsabile del servizio nazionale rilevazioni dell'Invalsi –. I bambini sono stati perfettamente in grado di affrontarla».


Questo non vuol dire però che le prove saranno identiche a quelle dell'anno scorso. «Saranno diverse anche grazie al confronto fattivo e collaborativo con il mondo della scuola - prosegue Ricci –. Noi lavoriamo con 800mila professori e 120mila classi. Il nostro confronto è costante. Un esempio di confronto fattivo è l'allungamento dei tempi della somministrazione anche se i nostri dati non ce lo dicevano. Il confronto ci serve a modificare e arricchire le prove. Se devo fare una critica alle prove dello scorso anno è che erano troppo facili, non troppo difficili. L'impianto comunque resta invariato. Varia, invece, il contenuto e le modalità degli esercizi per contrastare qualsiasi pericolo di addestramento alla prova. Questo per rimarcare un concetto fondamentale che è alla base del nostro lavoro: per fare bene le prove Invalsi occorre semplicemente far bene scuola».

Insomma ai ragazzi non serve esercitarsi ma svolgere il programma. Se sono preoccupati (i genitori di più) dalle prove all'esame di terza media, Ricci suggerisce di lasciar stare gli Alpha Test (da quest'anno in libreria con la summa degli anni precedenti). E concentrarsi sul lavoro in classe.


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