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Questo articolo è stato pubblicato il 16 maggio 2011 alle ore 08:16.

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Avanti tutta col decreto omnibus e con quello anti-scalate. Ed esordio in vista alla Camera per il decreto sviluppo riveduto e corretto dal Governo dopo le "riflessioni" del Quirinale e le critiche più che annunciate della Ue, a cominciare dall'iniziale maxi concessione delle spiagge per novant'anni ridotti ora a venti.

Dopo una settimana di tregua per le amministrative e in attesa degli esiti che daranno oggi le urne, il Parlamento riapre i battenti. Ma già mettendo in cantiere un'altra possibile pausa a seconda del ricorso o meno ai ballottaggi soprattutto in quelle città – Milano e Napoli in testa, ma anche a Torino e Bologna – dove l'esito del voto ha una forte valenza politica nazionale.

Proprio la situazione politica, del resto, sarà da domani ufficialmente all'ordine del giorno di entrambe le Camere. Che nelle conferenze dei capigruppo dovranno decidere la forma (un voto di fiducia o una discussione con una comunicazione del Governo) e i tempi di risposta da dare alla richiesta del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, di «investire il Parlamento delle novità intervenute nella maggioranza che sostiene il Governo» soprattutto dopo l'infornata di nove sottosegretari provenienti da nuovi gruppi parlamentari che in precedenza avevano votato la sfiducia al Berlusconi-quater.

Il decreto 34 omnibus (scade il 30 maggio) è da domani in aula a Montecitorio dopo il primo sì del Senato. Mentre sempre in aula alla Camera è in calendario la proroga dell'esercizio delle delega sul federalismo fiscale, così come il Ddl sul biotestamento, che però non dovrebbe essere votato in settimana. Decreti in primo piano anche al Senato, a cominciare dal Dl 26 anti-scalate, che scade il 25 maggio e che dunque potrebbe arrivare subito al traguardo finale.

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