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Questo articolo è stato pubblicato il 24 maggio 2011 alle ore 06:41.

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«Soluzione condivisa» per l'avvio del Sistri«Soluzione condivisa» per l'avvio del Sistri

Una «soluzione condivisa», ma che molto difficilmente sarà la proroga tout court invocata dal mondo delle imprese. Da Palermo, dove ieri era in visita ufficiale per per commemorare il 19° anniversario della strage di Capaci, il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo annuncia la via d'uscita per la contestata entrata in vigore del sistema di tracciamento dei rifiuti Sistri, in programma il 1° giugno.

La data di debutto non è in discussione, ha aggiunto il ministro, spiegando che «si cercherà di non ritardare questo termine». «Il nuovo sistema sta per entrare in vigore tra resistenze anche comprensibili – ha poi osservato la Prestigiacomo – ma purtroppo le ecomafie sono una realtà. Si registra un reato ambientale ogni 47 minuti».

La soluzione «che sarà condivisa da tutti» potrebbe essere, come anticipato domenica dal Sole 24 Ore, l'individuazione di esimenti che sospendano le pesanti sanzioni a carico delle imprese, se la mancata attuazione del protocollo informatico non dipenderà da negligenze o da mala fede dei soggetti obbligati. Il problema tecnico-normativo che il ministero dovrà risolvere assolutamente nelle prossime 24-36 ore, è «come» intervenire: se con un decreto ministeriale, che permetterebbe di non toccare il termine del 1° giugno, oppure con un decreto legge che, per tempi tecnici, costringerebbe il ministero a spostare di 30 o 60 giorni il debutto ufficiale. Il ministro ha comunque precisato di avere «avviato un confronto con le imprese.

Stiamo dialogando - ha detto - per superare i problemi che sono emersi. Il sistema di tracciabilità dei rifiuti è nato come uno strumento a supporto delle aziende, non contro le loro attività. Entro le prossime ore - ha aggiunto il ministro - contiamo di definire con gli operatori del settore una soluzione che dia risposte convincenti per tutti ai problemi sollevati».

Intanto, però, si alzano altre voci a favore di una proroga lunga e di un ripensamento dell'intero sistema Sistri. Secondo Confai, «il fallimento del click day e l'assurdità di rivoluzionare la tenuta dei registri di carico e scarico dei rifiuti a metà anno, con l'aggravante di obbligare le imprese a tenere sia una versione informatizzata che cartacea, ci impone di richiedere a gran voce lo slittamento dell'entrata in vigore del Sistri al prossimo 1° gennaio».

Anche Unisa, l' Unione nazionale stampatori acciaio (64 imprese associate, 4.500 addetti e 820mila tonnellate di acciaio trasformato) ha chiesto al presidente del Consiglio la proroga dell'entrata in vigore, reputando «vessatorio e scorretto» il rischio di essere raggiunti da sanzioni imputabili a un sistema non ancora funzionante.

Intanto, fonti ministeriali fanno sapere che sono 90 mila (su una platea di oltre 350 mila obbligati, ndr) le aziende che operano con Sistri: ieri sono state completate «con successo» 30mila schede.

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