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Questo articolo è stato pubblicato il 30 maggio 2011 alle ore 06:39.
A CURA DI
Francesca Barbieri
Modellare 28 profili iperqualificati capaci di muoversi all'interno di sei aree ad alta tecnologia. Parte da qui la sfida degli Its, i 58 Istituti tecnici superiori che debutteranno a settembre con l'obiettivo di offrire una strada in più ai giovani neodiplomati. Un'opzione alternativa alla laurea triennale che punta ad arginare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, per creare occupazione giovanile valorizzando le peculiarità del territorio e le richieste delle imprese. Ampio il parterre dei soggetti coinvolti: 16 regioni, 110 istituti tecnici e professionali, 200 imprese, 67 tra università e centri di ricerca, 87 poli di alta formazione. «I profili sono stati individuati - spiega Anna Laura Marini, dirigente all'Ufficio istruzione tecnico-professionale del Miur - selezionando tra le oltre cento proposte arrivate dalle Fondazioni che governano gli Its: lo sforzo è stato quello di individuare dei percorsi di studio a forte occupabilità e riconosciuti a livello europeo, che gli Istituti potranno declinare sul territorio».
Nel carnet delle professioni high-skill troviamo, ad esempio, il tecnico per la manutenzione di aeroplani, il controller della filiera agroalimentare, l'esperto di meccatronica e il perito per l'uso efficiente dell'energia. Il dettaglio completo dei nuovi curricula è nel regolamento operativo degli Its, messo a punto in un decreto dal Miur e ora al vaglio del ministero del Lavoro, che precisa anche i requisiti di accesso dei percorsi biennali in partenza a settembre, tutti rigorosamente a numero chiuso, con un tetto di 25 studenti. A chi parteciperà alle selezioni sarà richiesto di dimostrare un buon livello di conoscenza della lingua inglese e un'ottima abilità informatica.
Nei due anni di corso (nella tabella a sinistra l'elenco completo degli istituti capofila degli Its), metà della didattica sarà organizzata da insegnanti provenienti dal mondo delle imprese e un terzo dell'orario sarà "assorbito" dai tirocini in azienda, come annunciato la scorsa settimana da Mariastella Gelmini, ministro dell'Istruzione (si veda il Sole 24 Ore del 25 maggio).
In attesa del via libera interministeriale al regolamento operativo, molti Its hanno cominciato a farsi conoscere nelle scuole. Tra i più attivi l'Istituto lombardo mobilità sostenibile, che avrà sede direttamente nell'aeroporto di Malpensa. Uno dei pochi che riuscirà ad attivare due percorsi di studio: il primo battezzerà i nuovi tecnici superiori per la manutenzione degli aeromobili; il secondo, invece, i tecnici di linea di montaggio per le costruzioni aeronautiche. Tra i partner, gli Istituti Ponti di Gallarate e Maxwell di Milano, l'università Liuc, le aziende Agusta, Neos e Air Vergiate. «La messa a punto dei percorsi - spiega Paolo Migliavacca, docente al Maxwell - è frutto di dieci anni di collaborazione con le imprese aeronautiche e meccaniche, che ci ha permesso di registrare il grande bisogno del mercato di figure con competenze specifiche che un normale diploma non offre».
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