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Questo articolo è stato pubblicato il 07 giugno 2011 alle ore 13:25.

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Lo studio legale Bonelli Erede Pappalardo (Nella foto Sergio Erede - Imagoeconomica)Lo studio legale Bonelli Erede Pappalardo (Nella foto Sergio Erede - Imagoeconomica)

Quasi 2 miliardi di euro, per l'esattezza 1,906 miliardi. È questo il giro d'affari con cui gli studi d'affari italiani hanno chiuso il 2010, un fatturato complessivo cresciuto del 3,7% rispetto al 2009. Lo rivelano i dati pubblicati sulla copertina di giugno dalla rivista specializzata TopLegal , che ogni anno affida al proprio Centro Studi il compito di stimare o raccogliere il dato custodito più gelosamente da una law firm. Quello del proprio fatturato.

Secondo l'analisi di TopLegal, la crescita del mercato nel 2010 è da attribuire soprattutto alla performance dei primi 50 studi della classifica, che con un giro d'affari di 1,603 miliardi di euro hanno segnato una crescita del 4,65% rispetto all'anno precedente .

Data la concentrazione del mercato, gli studi che costituiscono la prima metà della classifica portano a casa circa l'84% dei ricavi totali stimati per la Top100. Entrando nel dettaglio, la vetta della classifica è dominata da Bonelli Erede Pappalardo e Chiomenti, che nel 2010 ha raggiunto il rivale dopo alcuni anni di inseguimento. Tutti e due gli studi hanno chiuso il 2010 con un fatturato di 128 milioni di euro.

Per Bonelli, che ha recentemente cambiato il sistema interno di governance il fatturato è sostanzialmente in linea con l'anno precedente. Chiomenti ha invece registrato un incremento dei ricavi del 4%. Lo studio ha tuttavia superato Bonelli Erede sul fronte del fatturato per socio, con un dato medio che si attesta a 2,410 milioni di euro a fonte dei 2,280 milioni realizzati dai partner di Bep. Nel 2010, Chiomenti ha seguito l'Ipo di Enel Green Power, tra le più grandi degli ultimi anni, e la cessione da parte di Terna, della rete rinnovabile a Terra Firma, oltre all'acquisizione di Falck Renewables.

Sul terzo gradino del podio della classifica resta invece saldo Gianni Origoni Grippo, che si avvicina alla significativa soglia dei 100 milioni di euro, registrando un fatturato di 97 milioni. Nel 2010, invece, lo studio che ha realizzato la migliore performance è stato l'americano Dla Piper, che ha registrato una crescita del 33,5% entrando per la prima volta tra i primi 10 player del mercato italiano per fatturato, dove si è piazzato all'ottavo posto. Nel corso del 2010 lo studio ha messo a segno numerosi lateral hire, tra cui quello di un team di Simmons & Simmons composto da Nino Lombardo, Ernesto Apuzzo, Francesco Aleandri e Rodolfo Errore. In totale, il numero dei professionisti di Dla Piper è salito del 38,2% e quello dei partner del 20,6%. Buona nel 2010 anche la performance di Legance (+15%), Clifford Chance e Nctm (+10%), e Linklaters (+6%).

Clifford Chance in particolare, ha lavorato con Birds Eye Iglo nell'acquisizione di Findus e con Hg Capital su TeamSystem e sul fronte Banking ha seguito l'apertura di una linea di credito da 10 miliardi per Enel. A maggio lo studio ha anche messo a segno l'acquisizione di Claudio Cerabolini da Bonelli Erede Pappalardo, entrato come socio. La parte inferiore della classifica resta dominata dagli studi boutique. Studi specializzati in un determinato settore, è il caso del mondo dell'arte , oppure di strutture nate recentemente dopo lo spin off da una law firm di maggiori dimensioni. Tendenza favorita dalla crisi del 2009 che ha avuto i primi riflessi nella classifica del 2010. Tra le nuove insegne comparse nella rilevazione di quest'anno ci sono Riolo Calderaro Crisostomo (4,3 milioni), Blf (4 milioni) e Raynaud & Partners (3,2 milioni).

Altre recenti iniziative, tra cui la nascita di 4 Legal, Negri-Clementi e Cdp, fondato a Roma da Luigi Chessa, Roberto Donnini e Marisa Pappalardo potrebbero invece fare il loro debutto nella classifica di TopLegal per il 2011.

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