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Questo articolo è stato pubblicato il 03 luglio 2011 alle ore 08:13.

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Attilio BeferaAttilio Befera

Ridurre del 20% i controlli sulle piccole imprese e sui professionisti, passando, per il 2011, da 221.831 accertamenti a 177.340. Mantenendo, però, invariato «l'obiettivo monetario assegnato». Ma soprattutto, come ha sottolineato ieri al Sole 24 Ore il direttore dell'agenzia delle Entrate Attilio Befera, «migliorando la qualità e l'analisi nei confronti dei soggetti per cui è più elevato il rischio di evasione». L'indicazione è stata recapitata dal direttore agli uffici regionali delle Entrate, con la direttiva 2011/92210 firmata il 30 giugno. Con lo stesso documento è stato revisionato il budget di produzione assegnato agli uffici per quest'anno.

L'azione dell'agenzia non si ferma qui: «Saranno presto organizzati – ha annunciato Befera – corsi di formazione per dirigenti e funzionari, per conseguire la massima correttezza nell'azione amministrativa».
La direttiva appena diffusa ribadisce, citando la circolare 21/E del 18 maggio, che «un'approfondita analisi del rischio di evasione a livello territoriale» deve consentire di «concentrare i controlli sulle posizioni caratterizzate da rischio più elevato». Più qualità degli accertamenti, dunque. La direttiva precisa che «l'analisi approfondita del rischio di evasione» deve comportare «una diminuzione dei controlli che si concludono con risultati poco significativi o addirittura con esito negativo a valle dell'istruttoria eseguita». Inoltre, continua il testo, «l'esigenza di ottenere concreti e significativi risultati quantitativi» non deve «assolutamente comportare contestazioni di dubbia tenuta giuridica o di natura meramente formale, laddove l'analisi di rischio non sia stata appropriata e il controllo non abbia consentito l'individuazione di violazioni sostanziali adeguatamente sostenibili».

Come ha ricordato ieri lo stesso Befera, «un'amministrazione consapevole della propria responsabilità istituzionale deve avere una visione lunga e la correttezza costituisce una delle condizioni fondamentali di efficienza del nostro lavoro». Il direttore ribadisce quanto già più volte affermato sia ai suoi Direttori provinciali sia negli incontri pubblici: «I comportamenti che esprimono mancanza di rispetto nei confronti dei contribuenti, oltre a essere eticamente scorretti, sono controproducenti, perchè riducono la tax compliance, che dipende, in misura significativa, anche dal rapporto di fiducia e lealtà che l'amministrazione riesce a instaurare con i suoi interlocutori. La tax compliance – conclude – è essenziale in un sistema basato sul principio dell'autotassazione».

La direttiva spiega che la revisione degli obiettivi si è concentrata sugli accertamenti relativi a imprese di piccole dimensioni e a professionisti perché gli obiettivi fissati per gli accertamenti sui grandi contribuenti e sui soggetti di medie dimensioni, nonché quelli per gli «accertamenti con determinazione sintetica del reddito» (il redditometro), non possono essere modificati «nell'ottica degli attuali vincoli normativi».

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