Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 03 settembre 2011 alle ore 08:15.

My24


MILANO
Si ritorna a discutere di depenalizzazione. Ieri il ministro della Giustizia Francesco Nitto Palma ha annunciato la costituzione di un tavolo tecnico con l'obiettivo di arrivare all'elaborazione dei principi di delega in materia. Del gruppo di lavoro fanno parte Antonio Fiorella, docente di diritto penale presso l'Università di Roma «Roma tre», Roberto Zannotti, docente di diritto penale presso l'università Lumsa di Roma, Luigi Ciampoli, procuratore generale presso alla Corte di appello di Roma, Mario Sanino, professore di diritto amministrativo nella Scuola di specializzazione per le professioni legali a «La Sapienza», Luigi Medugno, del Foro di Roma e il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro.
Pochi magistrati? Il ministero lo spiega con il niet dell'Anm a partecipare ai lavori. Infatti, sottolinea il comunicato con cui è stata annunciata la costituzione del pool di tecnici, l'Associazione nazionale magistrati, pur avendo manifestato disponibilità a «fornire un contributo ogni qual volta le venga richiesto, non ha ritenuto di dovere partecipare direttamente al tavolo tramite l'indicazione di magistrati». Una decisione che già viene accolta con perplessità nella maggioranza. Luigi Vitali, responsabile Pdl per l'ordinamento penitenziario, parla di scelta «che resta da capire». Mentre da parte del sindacato della polizia penitenziaria Osapp si plaude alla decisione del ministro.
Ancora a luglio, del resto, un ampio documento, firmato tra gli altri dalle Camere penali, dalla Cgil e dalle Acli, alla vigilia dell'ormai tristemente rituale allarme carceri del periodo estivo, aveva rilanciato la proposta di una drastica revisione del Codice penale che punti a ridurre l'area delle condotte penalmente rilevanti e veda nel carcere solo l'extrema ratio della risposta dello Stato.
Anche se il comunicato del ministero non fa riferimento a tempi per la conclusione dei lavori è prevedibile che, trattandosi di una delega, saranno assai stretti. E allora un punto di partenza, anche per la meticolosa ricognizione normativa che all'epoca venne svolta, non potrà che essere rappresentato dal disegno di legge che nel 2002 venne ultimato dalla commissione presieduta dal procuratore di Venezia Carlo Nordio. Di quella commissione faceva parte anche, tra l'altro, lo stesso Fiorella oggi chiamato al nuovo intervento.
Nove anni fa si vennero investite dalle modifiche circa 80 leggi speciali, passate al setaccio e "ripulite" da 180 reati più o meno discutibili. A finire nel mirino erano state spesso le modalità con le quali erano state recepite nel nostro Paese alcune direttive comunitarie che imponevano la sanzione di alcuni comportamenti. Così, sono ancora considerati reati violazioni puramente formali in materia di etichettatura e imballaggi di sostanze pericolose o di alterazioni di medicinali oppure ancora di utilizzo di esplosivi a uso civile o di sicurezza dei giocattoli. Tutte fattispecie criminali che hanno comunque una incidenza sul lavoro delle procure e la cui incongruenza era stata eliminata con il passaggio deciso, nel testo della commissione, da pena a sanzione amministrativa.
Del provvedimento, come molte volte avvenuto per gli esiti delle commissioni ministeriali, non si riuscì a fare nulla per lo scadere della legislatura, ma oggi a imporne una spolveratura dai cassetti di via Arenula sono le condizioni delle carceri, alle quali non si può pensare di rispondere solo costruendo nuovi penitenziari. I detenuti sono ormai arrivati a toccare quota 66.976 e si avvicina pericolosamente la soglia di 70mila presenze, mentre il piano carceri più volte annunciato e in fase di faticosa realizzazione, ha comunque tempi di completamento, come ovvio, non certo immediati.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L'intervento
01|IL TAVOLO TECNICO
Il ministero della Giustizia ha annunciato ieri la costituzione di un tavolo tecnico per la redazione dei principi guida sulla depenalizzazione; del gruppo di lavoro non farà parte l'Anm che ha però dichiarato la volontà di collaborare
02|IL PRECEDENTE
Nel 2002 la commissione mnisteriale presieduta dalsostituto procuratore diVeneza, Carlo Nordio,presentò un disegno di legge che tagliava circa 180 reati trasformando la gran parte delle pene in sanzioni amministrative; il progetto non venne mai approvato ma costituisce il punto di riferimento per l'attuale intervento
03|I DETENUTI
Oggi sono presenti nelle carceri 66.978 detenuti, in pericoloso avvicinamento a quota 70mila

Shopping24

Dai nostri archivi