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Questo articolo è stato pubblicato il 04 settembre 2011 alle ore 18:12.
Quanto si recupererà delle rate non pagate del condono tombale del 2002? Il rebus potrà essere risolto solo a consuntivo, quando cioè l'amministrazione finanziaria avrà provveduto a riscuoterle, anche per via coattiva. La scadenza entro cui portare a termine questo piano è stata ora fissata da un emendamento al decreto di ferragosto approvato sabato in commissione Bilancio al Senato: il prossimo 31 dicembre.
La vicenda
I condoni del 2002 valevano, sulla carta, 26 miliardi. Alla fine dello scorso anno ne risultavano incassati solo 20,8. Secondo la Corte dei conti servirebbero almeno dodici anni per incassare tutto l'arretrato. Molti contribuenti – si fa per dire – che avevano aderito alla sanatoria, avevano pagato solo la prima rata per usufruire dello scudo giuridico del condono, lasciando un conto in sospeso di 4-5 miliardi. Secondo l'amministrazione finanziaria peraltro il numero dei "renitenti" potrebbe anche aumentare. Delle somme che mancano all'appello poi una buona parte sarebbe nel frattempo divenuta inesigibile. Il perché lo ha spiegato, qualche giorno fa il direttore dell'agenzia delle Entrate, Attilio Befera: «Un miliardo di euro è in procedura concorsuale e 1,5 è riferito a soggetti che hanno una marea di debiti fiscali e contributivi. Praticamente queste somme sono inesigibili perché si tratta di gente fallita o sparita. Oltre un miliardo di euro è invece all'incasso e sarà privilegiato l'accesso bancario».
Dunque, dei 4-5 miliardi di euro non riscossi finora circa 2,5-2,7 sono persi e un miliardo è incanalato nell'ambito delle procedure di riscossione. Dalle verifiche in corso potrebbero essere scovato, perciò, un altro miliardo.
La procedura "coattiva"
Entro trenta giorni dall'approvazione della manovra, infatti, l'agenzia delle Entrate e le società del gruppo Equitalia dovranno avviare una ricognizione dei contribuenti con versamenti in sospeso. E nel mese successivo dovrà scattare «ogni azione coattiva necessaria – si legge nell'emendamento – per il recupero delle somme non dovute e e non corrisposte, maggiorate degli interessi maturati, anche mediante l'invio di un'intimazione a pagare, inderogabilmente entro il termine ultimo del 31 dicembre 2011». In caso di mancato pagamento sarà applicata sulle somme iscritte a ruolo una sanzione del 50% e chi non si metterà in regola finirà nel mirino degli 007 del Fisco.
Resta solo da capire perché per recuperare questi soldi si sia atteso così tanto tempo, finendo per premiare due volte i "furbetti delle tasse".
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