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Questo articolo è stato pubblicato il 28 settembre 2011 alle ore 08:02.

Le pensioni hanno subito importanti interventi, che ritardano la data di maturazione del diritto alla pensione oppure del giorno di godimento effettivo dell'assegno. Alla finestra mobile, infatti, è stato agganciato un meccanismo automatico legato alla speranza di vita, più questa si allunga più il lavoratore rimane in attività. La manovra di ferragosto ha previsto anche una stretta sull'assegno pensionistico, che è stato tassato con il cosiddetto contributo di solidarietà, dovuto da tutti i pensionati che ricevono dalla previdenza più di 90mila euro annui, e con il blocco alla rivalutazione. Inoltre, è stato avviato l'allungamento della pensione di vecchiaia delle donne Nonostante questi interventi, ancora si parla di riforme previdenziali. Quello che manca è un intervento sulle pensioni di anzianità e sul sistema retributivo: nodi irrisolti di cui si parlerà nei prossimi mesi.
Pensione di anzianità
Quali sono le regole per il raggiungimento del requisito per la pensione di anzianità?
Si accede alla pensione di anzianità raggiungendo la "quota", un numero che si compone della somma di età anagrafica e anzianità lavorativa e contributiva. Fino al 31 dicembre 2012, i lavoratori dipendenti ottengono la pensione di anzianità con almeno 60 anni di età e al raggiungimento di quota 96 (ad esempio, 60 anni e 36 di contributi, o 62 anni e 34 di contributi). Dal 1° gennaio 2013, la quota diventa 97, e l'età minima richiesta è di 61 anni. Gli autonomi, fino al 31 dicembre 2012, devono avere un'età minima di 61 anni e a una quota pari a 97, dal 1° gennaio 2013 devono avere almeno 62 anni di età e raggiungere quota 98.
Pensione di vecchiaia
Quali sono i requisiti per ottenere la pensione di vecchiaia?
La pensione di vecchiaia spetta al raggiungimento dell'età minima prevista dalla legge (a condizione che sia rispettato un periodo minimo di contribuzione). L'età richiesta è di 65 anni per gli uomini. Il requisito è più articolato per le donne. Se lavorano nel pubblico impiego, l'età minima è di 61 anni fino al 31 dicembre 2011 e poi sale a 65 anni. Per le lavoratrici del settore privato, l'età ora è fissata a 60 anni, ma crescerà in maniera graduale dal 2014, con un sistema di "scalini" che porterà ai 65 anni di età nel 2026.
Finestra mobile
Come si calcola l'intervallo tra il raggiungimento del requisito e il pensionamento effettivo?
Questo intervallo, definito come «finestra mobile», costringe il lavoratore ad attendere un certo periodo per avere la pensione, anche se ha maturato i requisiti. I lavoratori dipendenti devono aspettare 12 mesi, autonomi e parasubordinati 18 mesi. I mesi di attesa sono, in realtà, di più, perché la pensione decorre dal primo giorno del mese successivo alla scadenza della finestra. Regole più penalizzanti sono previste per chi va in pensione con 40 anni di contributi. Per chi matura i requisiti nel 2012, la finestra è di 13 mesi ( 14 mesi nel 2013 e 15 mesi dal 1° gennaio 2014.
Speranza di vita
Come interviene la speranza di vita sul calcolo dei requisiti?
Con questo sistema ogni tre anni l'Istat certifica la speranza di vita degli italiani: se questa cresce, automaticamente crescono i requisiti anagrafici per le pensioni di vecchiaia e di anzianità, per un periodo di uguale durata. Questo sistema entrerà in vigore il 1° gennaio 2013, e l'incremento sarà di 3 mesi.
Sistemi di calcolo
Quali sono le differenze tra sistema di calcolo retributivo e contributivo?
Nel sistema contributivo l'importo della pensione si calcola in base all'ammontare dei contributi versati, dedotte le spese di gestione dell'istituto previdenziale. Nel sistema retributivo la pensione si calcola in misura percentuale sulla media delle retribuzioni degli ultimi anni di lavoro.
Chi va in pensione oggi
Chi va in pensione oggi riceve il trattamento retributivo o contributivo?
L'applicazione del sistema di calcolo dipende dagli anni di iscrizione che il lavoratore possedeva al 31 dicembre del 1995. Restano nel sistema retributivo i lavoratori che al 31 dicembre 1995 avevano già versato 18 anni di contributi. Sono nel sistema contributivo i dipendenti che al 1° gennaio 1996 non avevano mai versato nulla. Ai lavoratori che avevano versato dei contributi al 31 dicembre 1995, ma per meno di 18 anni si applica in parte il sistema retributivo, per l'anzianità maturata fino al 31 dicembre 1995, in parte il sistema contributivo.
Contributivo pro rata
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